Da oggi, italiani, occhi bene aperti: è arrivato il momento di avviare il più grande processo di recupero del territorio italiano. Come? Basta segnalare le aree dismesse o degradate, immaginando come riconvertirle. È questo l'appello lanciato dal WWF con la Campagna "RiutilizziAMO l'Italia",
Il WWF per riutilizzare il nostro territorio. Da oggi, italiani, occhi bene aperti: è arrivato il momento di avviare il più grande processo di recupero del territorio italiano. Come? È semplice: basta segnalare online, fino al 31 ottobre, le aree dismesse o degradate, immaginando come riconvertirle, individuando il riuso ambientale e sociale ed evitando, così, un ulteriore consumo di suolo, che solo nel nostro Bel Paese ha fagocitato 33 ettari al giorno negli ultimi 50 anni, ‘divorando’ biodiversità, risorse naturali, spazi per la collettività e l’economia locale. È questo l’appello lanciato dal WWF con la Campagna “RiutilizziAMO l’Italia“, lanciata in occasione della e a pochi giorni dalla Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile ‘Rio+20’.
L’obiettivo dichiarato è quello di innescare un movimento culturale e sociale. Un movimento partecipato grazie al quale le comunità locali possano riappropriarsi del proprio territorio, ricostruire lo spazio in cui vivono, con iniziative spontanee e dal basso. Per far sì che le aree dismesse o degradate non siano più un ‘vuoto a perdere’. “Un’azione di grande valenza ambientale, sociale ed economica attraverso la quale creare nuovi posti di lavoro, riqualificare l’ambiente e il paesaggio. Un percorso partecipato che si rivolge alla comunità, agli individui e ai tecnici a cui il WWF con ‘Riutilizziamo l’Italia’ chiede di inviare ipotesi, idee e progetti“, ha dichiarato Adriano Paolella, Direttore Generale del WWF Italia e docente di ‘Tecnologia dell’Architettura’ presso l’Università degli Studi di Reggio Calabria.
Il cosiddetto ‘LandUse Change’ , ovvero il consumo e le alterazioni del suolo, è una delle cause principali di perdita della biodiversità sul Pianeta ed è stato infatti individuato dagli scienziati come uno dei nove ‘Planetary Boundaries’, quei ‘confini planetari’ che l’intervento umano non dovrebbe oltrepassare, a causa degli effetti disastrosi che potrebbero scaturire per le società umane e che, non a caso, saranno al centro del Vertice Mondiale di Rio+20. Ecco alcune cifre che fotografano la perdita di natura provocata negli ultimi secoli dal consumo di suolo a livello globale: se nel 1700 il 95% del Pianeta si trovava in condizioni di naturalità e solo il 5% mostrava i segni delle trasformazioni apportate dall’uomo, oggi la maggioranza delle terre emerse è interessata da aree agricole e urbanizzate, meno del 20% si trova in uno stato semi-naturale e solo un quarto può essere considerato ancora in uno stato di naturalità.
Un trend rispetto al quale l’Italia non è da meno: secondo il dossier “Terra Rubata –Viaggio nell’Italia che scompare”(2012), curato dal WWF insieme al FAI, negli ultimi 50 anni il nostro Paese ha consumato il suolo a un ritmo di 33 ettari al giorno (366,65 metri quadri apersona, ossia circa 4 volte un appartamento di medie dimensioni ognigiorno) e nei prossimi 20 anni il nostro territorio scomparirà al ritmo di 75 ettari al giorno, consegnando all’asfalto e al cemento una superficie complessiva di 600mila ettari ricoperta da aree urbanizzate. Per questo l’Italia, ora più che mai, ha bisogno delle tue idee e della tua creatività. “RiutilizziAMO L’ITALIA –spiega il WWF- è l’occasione per riappropriarti del tuo territorio. Per scegliere e ricostruire lo spazio in cui vivi. Ogni giorno“.
Per compilare la scheda di segnalazione delle aree dismesse o abbandonate della tua città e proporre la tua idea per riconvertirle a un migliore utilizzo, clicca qui
Roberta Ragni