Si celebra oggi, venerdì 8 giugno, la Giornata Mondiale degli Oceani (World Oceans Day), così come ogni anno avviene a partire dal 1992. Nel 2009 l’appuntamento ha ricevuto un riconoscimento ufficiale da parte delle Nazioni Unite. L’attenzione all’ambiente si focalizza dunque oggi sulle maggiori distese acquatiche che caratterizzano il nostro Pianeta, delle oasi di biodiversità sempre più minacciate dai rifiuti, dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici.
Si celebra oggi, venerdì 8 giugno, la Giornata Mondiale degli Oceani 2012 (World Oceans Day), così come ogni anno avviene a partire dal 1992. Nel 2009 l’appuntamento ha ricevuto un riconoscimento ufficiale da parte delle Nazioni Unite. L’attenzione all’ambiente si focalizza dunque oggi sulle maggiori distese acquatiche che caratterizzano il nostro Pianeta, delle oasi di biodiversità sempre più minacciate dai rifiuti, dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici.
Nonostante la loro unicità, gli oceani restano una delle porzioni della terra meno protette da parte delle associazioni e degli enti che si occupano della difesa dell’ambiente e del Pianeta. Se il 6% della terraferma risulta essere protetto, nei fatti solo lo 0,5% degli oceani lo è. Se verso gli oceani vi fosse una maggiore attenzione, probabilmente fenomeni come la formazione di enormi distese di rifiuti sulle loro superfici, altrimenti dette “isole di plastica”, potrebbe essere arginata. La Convenzione sulla Biodiversità tenutasi nel 1992 aveva stabilito il raggiungimento di una percentuale del 20% relativamente alle acque oceaniche da proteggere entro il 2020, un obiettivo che appare tuttora estremamente lontano e difficile da raggiungere.
La vitalità degli oceani è inoltre compromessa da attività di pesca eccessiva e spesso attuata in maniera scorretta, oltre che dall’inquinamento causato dal traffico navale, che mina purtroppo il delicato equilibrio degli ecosistemi marini, ponendo a serio rischio la sopravvivenza di numerose specie animali e vegetali. Secondo l’associazione Oceana, sia le attività umane irresponsabili, sia i cambiamenti climatici e l’eccessivo sfruttamento delle risorse marine contribuirebbero a decimare le specie animali e vegetali che vedono mari ed oceani come il proprio unico habitat. Secondo le Nazioni Unite ci troviamo di fronte ad una situazione drammatica, di cui in occasione di Rio+20 non si mancherà certo di discutere, alla ricerca di soluzioni possibili per la difesa delle acque, tra cui vi potrebbe essere l’istituzione di riserve marine mobili, al fine di tutelare quelle specie che all’interno delle acque oceaniche si spostano per lunghe distanze.
Per la giornata odierna sono previsti eventi organizzati in tutto il mondo, Italia compresa, con particolare riferimento a quelle regioni della Penisola che si affacciano sul mare. La partecipazione italiana all’evento coinvolge città portuali come Genova e Livorno, protagoniste di iniziative che per il 2012 vogliono essere rivolte al mondo dei giovani e dei giovanissimi, di età compresa tra i 20 ed i 25 anni.
Marta Albè
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