Ha preso il via "Spegni il rumore accendi il divertimento", la campagna per proteggere i cittadini di Roma dai mali del rumore, promossa da Legambiente Lazio
Contro i rumori molesti non c’è altra soluzione “che tagliare i decibel”. Ha preso così il via “Spegni il rumore accendi il divertimento“, la campagna per proteggere i cittadini di Roma dai mali del rumore, promossa da Legambiente Lazio e realizzata con il patrocinio del Municipio 1 di Roma Capitale, il contributo della Fondazione Sorgente Group e Radio Colonna (radiocolonna.it) in qualità di media partner.
Monitoraggi acustici, info point, segnalazioni e assistenza legale per chi del rumore caotico della Capitale non ne può più. Sono queste le principali attività della nuova campagna, per l’intera durata della quale i volontari di Legambiente saranno a disposizione dei cittadini per suggerimenti sul tema nelle zone più colpite dai decibel ammazza timpani. In più, gli stessi volontari di Legambiente effettueranno delle misurazioni dell’inquinamento acustico, dal 20 giugno, tramite dei fonometri portatili, mentre dal 27 giugno al 20 luglio dal laboratorio mobile, lo SMA SMART LAB, verranno monitorati i quartieri Trastevere, Aventino, Monti e Ponte Milvio.
Dal canto loro, i cittadini potranno inviare le proprie segnalazioni sul sito spegniilrumore.radiocolonna.it e raccontare le proprie esperienze di decibel fuori dal normale.
“Il rumore del traffico sulle arterie stradali più congestionate, intorno alle aree degli eventi estivi e vicino ai luoghi sensibili come scuole e ospedali, peggiorano la qualità della vita dei cittadini. Il rumore è un nemico invisibile ma molto pericoloso – afferma Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio – per questo Legambiente Lazio mette in campo nuove iniziative per sensibilizzare cittadini e istituzioni attraverso attività di monitoraggio del rumore, informazione, segnalazioni. Invieremo mano a mano i risultati al Comune e a tutte le istituzioni chiedendo i necessari interventi e piani di risanamento, come previsti dalla legge regionale in materia. Bisogna agire sulle cause oltre che sul fenomeno, per chi abita in centro d’estate la processione di automobili e scooter diventa ovviamente un’ossessione, servono funzioni culturali nelle periferie“.
Punta dritto, l’associazione ambientalista, affinché l’amministrazione comunale approvi il “piano comunale di intervento” della Capitale (come previsto dalla L.R. 18 del 2001) senza il quale qualsiasi intervento per il rispetto dei decibel diventa più difficile. Un lavoro, questo, che richiede anche la sensibilizzazione dei cittadini a prendersi cura della loro città, chiedendo, perché no, a coloro che organizzano gli eventi dell’estate romana di ridurre le emissioni sonore entro i limiti previsti. La campagna, inoltre, fa sentire la sua voce anche sui social network: con l’hashtag #spegniilrumore si vuole accendere l’attenzione sulle problematiche legate all’inquinamento acustico.
Secondo Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio Roma I, “questa è una campagna fondamentale perché riguarda un tema sul quale dobbiamo lavorare tutti insieme, altrimenti non vinciamo. Il primo municipio soffre fortemente il problema del rumore per una serie di cause concatenate: il traffico, i rumori notturni, i condizionatori d’aria che sono sempre sopra i decibel della norma. Il rumore è un problema molto sentito che grazie a questa iniziativa può essere monitorato. I ragazzi hanno problemi di udito, basta andare all’Ospedale Bambin Gesù per rendercene conto. Ci sono tanti provvedimenti che possono essere presi, abbassando i decibel di alcune fonti di rumore, provvedimenti che sommati possono permetterci di vivere meglio“.
I DATI – Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nell’Unione Europea 9 cittadini su 10 sono esposti a rumori superiori ai 65 decibel (dB), un livello in grado di disturbare sonno e riposo. In Italia, il 45% degli abitanti sopporta quotidianamente un livello di inquinamento acustico compreso tra i 70 e i 75 decibel, che mette a rischio l’udito, l’apparato cardio-circolatorio e aumenta il rischio di infarto. Recenti studi confermano inoltre i danni causati dall’inquinamento acustico al sistema immunitario e ormonale. Sempre per quanto riguarda l’Italia, secondo il database NOISE, i dati sono disponibili per le città di Firenze, Milano e Roma, per un totale di 4,2 milioni di abitanti. Il 65% dei cittadini di queste tre città, oltre 2,7 milioni di persone, sono esposti a livelli di rumore superiori alla soglia diurna di 55 dB, percentuale che scende al 18% (740mila persone) per la soglia notturna di 50 dB. Nel Lazio, secondo i ambientali dell’Annuario ISTAT 2009, il 47% delle famiglie interpellate dichiara la presenza di problemi relativi al rumore nella zona in cui abita.
“Questa campagna che prende l’avvio da Roma, una città che troppo spesso è sottoposta a livelli insostenibili di rumore – sostiene Claudio Strinati, direttore scientifico della Fondazione Sorgente Group -. È perfettamente replicabile in altre realtà urbane, piccole e grandi. L’inquinamento acustico è troppo spesso sottovalutato e i suoi effetti sulla salute e sulla serenità psicofisica delle persone vengono frequentemente ignorati“.
Germana Carillo
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