Primarie PD: Renzi-Bersani al ballottaggio, ma entrambi non si sono espressi sulle fonti fossili. E “io non vi voto”

La politica deve essere all'insegna dell'impegno per sostenere l'energia pulita. Ieri i volontari di Greenpeace hanno visitato i seggi delle premarie del PD in 25 città italiane portando un messaggio ai votanti che sono andati ad esprimere la propria preferenza per il nuovo leader del centrosinistra

Primarie PD: Renzi e Bersani andranno al ballottaggio, ma nessuno dei due si è schierato a favore delle rinnovabili. E noi…”non vi votiamo”! Ieri i volontari di Greenpeace hanno visitato i seggi delle premarie del PD in 25 città italiane portando un messaggio ai votanti che sono andati ad esprimere la propria preferenza per il nuovo leader del centrosinistra.

Nella scheda consegnata agli elettori si legge: “Intendo porre precise condizioni all’espressione del mio voto. Per questo darò il mio sostegno a chi si candida a rappresentarmi in Parlamento e a guidare il Paese solo se si impegna a: contrastare l’uso del carbone per la produzione di elettricità, contrastare lo sfruttamento del Mediterraneo per estrazioni petrolifere e sostenere concretamente la crescita delle energie rinnovabili, che proteggono l’ambiente, il clima e producono nuova occupazione”.

Secondo gli ambientalisti devono essere i cittadini ad avere la parola sul futuro energetico dell’Italia e per farlo devono mettere i politici di fronte ad un aut-aut, del tipo “Vi votiamo ma solo se accoglierete e rispetterere gli impegni per favorire le energie rinnovabili e per eliminare carbone e petrolio dall’Italia“.

Greenpeace infatti ha avviato la campagna www.IoNonViVoto.org attraverso cui, in meno di una settimana, circa 23 mila cittadini hanno scritto a tutti i leader politici e a tutti i partiti chiedendo di bloccare le fonti energetiche fossili e favorire la crescita delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Le città coinvolte sono state: Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Lecce, Milano, Napoli, Olbia, Padova, Palermo, Pesaro, Pescara, Pisa, Ravenna, Salerno, San Ferdinando Puglia, Trieste, Varese, Venezia, Verona, Roma, Treviso, Torino, Rimini.

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Vogliamo dare la parola ai cittadini, e in questo caso ai partecipanti alle primarie del centrosinistra, perché dicano direttamente alla politica cosa si attendono per il futuro, quali sono le questioni sulle quali non sono più disposti a soprassedere” ha detto in un comunicato Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace. “Greenpeace ha già interpellato tutti i candidati alle primarie sui temi dell’energia, che sono centrali per il futuro ambientale, sanitario, occupazionale ed economico dell’Italia. Ci sono scelte impegnative e decisive da prendere ma incredibilmente solo due dei cinque candidati del centrosinistra hanno saputo risponderci”.

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Proprio così. Gli ambientalisti hanno inviato un questionario di 9 domande sulla cosiddetta questione energetica a tutte le personalità politiche candidate alla guida del Paese. Finora hanno risposto Vendola, Di Pietro, Puppato e Samorì, tutti garantendo un impegno positivo sui punti proposti da Greenpeace.

Dice l’associazione che questi ultimi si sono impegnati, tra l’altro, a dimezzare il ricorso al carbone come fonte energetica entro il 2020 sino ad azzerarlo al 2030, ad allontanare le trivelle dalle coste italiane e ad aumentare la fiscalità sulle estrazioni petrolifere. Ma anche a mettere in testa come “priorità assoluta” le energie rinnovabili relegando ai margini quelle fossili e infine a rendere vincolanti gli obiettivi sull’efficienza energetica.

Ma andare al ballottaggio saranno Bersani e Renzi, nessuno dei quali si è espresso e ha risposto al questionario inviato. Non sono forse pronti ad arrestare l’avanzata delle fonti fossili?

Francesca Mancuso

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