Cambiamenti climatici e malnutrizione. Nella Giornata mondiale dell'alimentazione, Papa Francesco è intervenuto alla Fao e ha puntato il dito contro il global warming e le sue conseguenze
Cambiamenti climatici e malnutrizione. Nella Giornata mondiale dell’alimentazione, Papa Francesco è intervenuto alla Fao e ha puntato il dito contro il global warming e le sue conseguenze.
Questa mattina, Papa Bergoglio ha inaugurato la scultura donata alla Fao, che raffigura Alan Kurdi, il bambino siriano annegato nel 2015, la cui immagine è diventata il simbolo della drammatica situazione dei rifugiati. Dopo ha lanciato un monito ai governi di tutto il mondo, invitandoli a collaborare per rendere l’emigrazione una scelta più sicura e volontaria, ma anche a garantire la sicurezza alimentare affrontando i cambiamenti climatici e ponendo fine ai conflitti. Già, perché è proprio dal clima e dalle guerre che dipende la sicurezza alimentare a livello mondiale:
“È chiaro che le guerre e il cambiamento climatico sono causa di fame, quindi non presentiamo la fame come se fosse una malattia incurabile”, ha detto il pontefice nel suo intervento di apertura della cerimonia.
Secondo il pontefice, per proteggere il pianeta e i suoi abitanti occorre un cambiamento negli stili di vita, nell’uso delle risorse e nella produzione e consumo di cibo.
“Quante sono le vittime della malnutrizione, delle guerre, dei cambiamenti climatici? Quanti mancano del lavoro e dei beni essenziali e si vedono costretti a lasciare la loro terra, esponendosi a molte e terribili forme di sfruttamento?” chiede il Pontefice.
Secondo il Papa le conseguenze dei cambiamenti climatici,sono ogni giorno sotto i nostri occhi eppure alcuni stati, tra cui l’America, sembrano non accorgersene e stanno facendo addirittura un passo indietro:
“La comunità internazionale è andata elaborando anche strumenti giuridici necessari, come per esempio l’Accordo di Parigi, dal quale, però, alcuni si stanno allontanando. Riemerge la noncuranza verso i delicati equilibri degli ecosistemi, la presunzione di manipolare e controllare le limitate risorse del pianeta, l’avidità di profitto. È pertanto necessario lo sforzo per un consenso concreto e fattivo se si vogliono evitare effetti più tragici, che continueranno a gravare sulle persone più povere e indifese. Siamo chiamati a proporre un cambiamento negli stili di vita, nell’uso delle risorse, nei criteri di produzione, fino ai consumi che, per quanto riguarda gli alimenti, vedono perdite e sprechi crescenti. Non possiamo rassegnarci a dire ‘ci penserà qualcun altro‘” ha detto il Papa.
Qui il video dell’intervento del pontefice:
La Giornata Mondiale dell’alimentazione è stata segnata quest’anno dal dato che la fame è aumentata per la prima volta in oltre un decennio, colpendo 815 milioni di persone, l’11% della popolazione mondiale. Un aumento dovuto in gran parte alla diffusione di conflitti violenti e alle conseguenze legate ai cambiamenti climatici.
Alla cerimonia è intervenuto anche il Presidente del Madagascar, Hery Martial Rakotoarimanana Rajaonarimampianina, il cui paese sta affrontando l’impatto del cambiamento climatico, che ha detto:
“I giovani e le donne sono i più colpiti dagli spostamenti forzati di popolazione (legati al cambiamento climatico). Se vogliamo cambiare il paradigma dell’emigrazione, dobbiamo trovare soluzioni nei paesi di origine”.
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La fame alimenta l’emigrazione. Su questo punto tutto d’accordo.
Francesca Mancuso