Dal 2 al 4 ottobre torna la campagna di Legambiente dedicata all’orticoltura e al verde urbano e quest’anno coinvolgerà anche le scuole del territorio
Orticoltura e verde urbano con ! Dal 2 al 4 ottobre gli orti urbani tornano alla riscossa per sottolineare la loro importanza come elementi in grado di restituire un aspetto gradevole a spazi abbandonati o degradati e come punto di partenza per la produzione di alimenti sani e naturali.
Arriva così al terzo anno l’iniziativa di Legambiente dedicata a diffondere la cultura del verde attraverso gli orti urbani. Che abbiate un giardino o un balcone coltivato, questa sarà la volta buona per parlare (anche) di agricoltura e apicoltura urbana e per imparare a prendersi cura di un seppur piccolo pezzo di terra, tutelando e valorizzando il territorio e il paesaggio urbano.
Da Pontecagnano ad Andria, da Milano a Parma, da Barletta a Potenza a Roma, anche quest’anno saranno tanti gli appuntamenti organizzati da Legambiente e tante le aziende agricole che creeranno momenti di formazione e scambio di esperienze con chi vive il territorio in prima persona.
In più, ci saranno lezioni dimostrative su orti urbani, agricoltura e sana alimentazione, laboratori dedicati all’agricoltura sostenibile e all’autoproduzione domestica, visite guidate a orti botanici e laboratori all’aperto, momenti di scambio di esperienze sugli orti e sugli stili di vita sostenibili e azioni di guerilla gardening per recuperare aree abbandonate.
Ad aprire la terza edizione di Orti in Festa saranno le scuole dell’infanzia e primarie del territorio, che quest’anno parteciperanno per la prima volta alla campagna. I ragazzi e i bambini potranno così conoscere il valore dell’orto riciclo – con il recupero e il riutilizzo di vecchi contenitori o oggetti in disuso –, e dell’orto della biodiversità, dove potranno seminare piante tipiche locali. Oppure potranno realizzare l’orto della dieta mediterranea, piantumando le piante tipiche del paesaggio mediterraneo come basilico, timo, rosmarino; o seminare piante nettarifere che attirano le api.
“Gli orti urbani – dichiara Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente – sono ormai una realtà nazionale e l’esempio concreto di come sia possibile ridisegnare gli spazi urbani in una veste green e sostenibile, diventando portavoce di una nuova agricoltura e custodi del proprio territorio. Coltivare un orto in città è funzionale a tanti obiettivi: alla tutela del territorio e della biodiversità, alla difesa del suolo, al miglioramento della qualità dell’aria, alla diffusione di azioni di volontariato ambientale e di progetti a lunga durata di cittadinanza attiva capaci di combattere il degrado e rilanciare la dimensione comunitaria e sociale dell’agricoltura. Da questo punto di vista gli orti diventano spazi dove praticare un nuovo tipo di agricoltura capace tra l’altro di ridisegnare le città e riqualificare e valorizzare luoghi abbandonati come è successo ad esempio in Campania, dove in dieci anni a Pontecagnano (Sa), Eboli (Sa) e Succivo (Ce) più di 100 orti realizzati dai circoli di Legambiente hanno permesso di riconvertire alla coltivazione aree prima dismesse o abbandonate”.
Il Decalogo “Orti urbani e sociali” – Quest’anno Legambiente promuove il decalogo sugli orti urbani e sociali: dieci punti per ricordare che gli orti favoriscono il recupero della biodiversità e permettono di far riscoprire la stagionalità dei prodotti, la diffusione dei metodi di coltivazione sostenibili, il rispetto dei principi agroecologici, l’importanza di combattere lo spreco di cibo o di acqua e generare circuiti virtuosi di economia solidale.
E non solo: gli orti urbani pongono un freno alla cementificazione e alla illegalità, col recupero di luoghi altrimenti inutilizzati e abbandonati.
Non è un caso che in Italia siano ben 2,7 milioni gli italiani che coltivano un orto: orti collettivi o condominiali, orti didattici o scolastici, orti per famiglie, orti circondariali e ospedalieri.
Tutti ma proprio tutti fanno bene alle città e all’umore delle persone!
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