Sabato 25 marzo alle 20.30 luci e monumenti spenti per un'ora, tanti eventi a lume di candele e passeggiate notturne. Torna l'appuntamento con l'Ora della Terra, la manifestazione mondiale che ogni anno pone l'attenzione sui cambiamenti climatici
Sabato 25 marzo alle 20.30 luci e monumenti spenti per un’ora, tanti eventi a lume di candele e passeggiate notturne. Torna l’appuntamento con l’Ora della Terra, la manifestazione mondiale che ogni anno pone l’attenzione sui cambiamenti climatici.
Per l’Earth Hour, lo spegnimento simbolico di monumenti, piazze, icone in Italia quest’anno ha visto l’adesione di oltre 400 comuni ma l’invito è rivolto a tutti, dando vita a una grande mobilitazione globale che coinvolgerà centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, in quella che sarà una grande ola di buio che per 24 ore farà il giro della Terra a partire dalle Isole Samoa.
Monumenti spenti
A Roma si spegneranno le luci delle facciate del Quirinale, di palazzo Madama e di Palazzo Montecitorio, la basilica di San Pietro e il Colosseo. A questa decima edizione ha aderito anche il MAXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, che spegnerà per la prima volta la sua facciata.
In attesa di spegnere le luci, nello spazio esterno del Museo famiglie e bambini dalle 11 alle 18.30 potranno aspettare l’Ora della Terra con giochi, esperimenti e lezioni all’aperto sul riscaldamento globale e il truccabimbi. 200 pandini di cartapesta invaderanno l’area , accompagnati da immagini e maschere di orso polare, la specie simbolo degli effetti del cambiamento climatico.
Per l’edizione 2017, è stato raggiunto il record i monumenti italiani che spegneranno le luci: Piazza San Marco a Venezia e le sedi della Giunta regionale, la Villa Contarini di Piazzola sul Brenta e Mastio Federiciano sul colle della Rocca di Monselice; a Firenze Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio e Torre di Arnolfo, Cupola del Duomo, Statua del David a Piazzale Michelangelo, Basilica di Santa Croce, Palazzo Medici Riccardi, l’Abbazia San Miniato al Monte.
A Milano, oltre al Castello Sforzesco, l’UniCredit Tower e anche l’edificio più alto d’Italia, la Torre Allianz. A Torino la Mole Antonelliana, il Duomo, la Basilica di Superga, Palazzo Civico, Chiesa della Gran Madre di Dio, la Chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini; e poi l’Arena di Verona, la Scalinata del Pincio a Bologna, Piazza del Ferrarese a Bari, a Palermo il Palazzo delle Aquile, Piazza Pretoria, la facciata del Teatro Politeama; a Napoli il Castel dell’Ovo, del Maschio Angioino, Palazzo del Municipio di Napoli. A Catania il Teatro Massimo, a Taormina il Belvedere a Piazza IX Aprile.
A Genova si spengono i due simboli della città: la Fontana di Piazza de Ferrari e il Monumento a Vittorio Emanuele. Luci spente anche a Caserta nel complesso monumentale di San Leucio, Patrimonio UNESCO. A Siena si spegne Piazza del Campo. E poi il castello di Monteriggioni, il Municipio a Trieste.
Tra i testimonial dell’iniziativa anche il vincitore del Festival di Sanremo, Francesco Gabbani, e la Virtus Roma, che hanno lanciato un appello:
“Ormai la scienza ci dice che i cambiamenti climatici ci stanno conducendo in un territorio ignoto, mai visto da quando esiste l’esperienza della civiltà umana. Questo territorio ignoto è drammaticamente collegato con quella che il WWF ricorda essere la sesta estinzione di massa della ricchezza della vita sulla terra. Earth Hour, che si svolgerà sabato prossimo, è il nostro modo di chiedere a tutte le persone di mobilitarsi e diventare parte attiva del cambiamento: attraverso un piccolo gesto personale (quello di spegnere le luci per un’ora) un impegno concreto nei confronti del nostro Pianeta. Sabato prossimo il popolo di Earth Hour, fatto di persone, comunità e organizzazioni farà sentire di nuovo la propria voce per chiedere di accelerare gli impegni verso una rapida decarbonizzazione delle nostre economie e per limitare il riscaldamento secondo l’impegno assunto con l’Accordo di Parigi: agli accordi e agli impegni, ora, devono seguire i fatti, concreti e misurabili” ha detto Donatella Bianchi, Presidente di WWF Italia.
Pronti a spegnere le luci?
Francesca Mancuso