Siamo stati alla prima mostra immersiva in cui non sono esposte opere d'arte, ma rifiuti elettronici per sensibilizzare soprattutto i giovani sull'importanza del riciclo e dell'economia circolare
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Quando ad andare in mostra non sono i capolavori dell’arte, ma la “monnezza” che diventa arte essa stessa, materia di scarto da sentire, toccare e da cui rinascere. Anche perché “Se te ne fotti, sei fottuto”! Si è inaugurata ieri a Roma, nella suggestiva location della Coffee House di Palazzo Colonna, Materia Viva Experience, la prima mostra immersiva dedicata ai rifiuti elettronici, all’ambiente e all’economia circolare. Un percorso unico che accompagna i visitatori in un’esperienza che riesce a fondere arte, educazione e sostenibilità per mettere in luce un mondo di cui facciamo parte ogni giorno, ma che raramente vediamo davvero.
Ogni oggetto esposto – dai telefoni ai laptop, dalle lavatrici alle luci al neon – racconta una storia di utilizzo, usura e abbandono. Questi oggetti che usiamo, ripariamo e gettiamo, sono protagonisti di un ciclo poco conosciuto: quello dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), uno dei flussi di rifiuti in più rapido aumento al mondo.
L’esperienza immersiva nasce come spin-off del docufilm Materia Viva, realizzato per accendere una luce su un tema che ha conseguenze cruciali sul piano ambientale ed economico. La mostra invita a riflettere sulla necessità di riciclare correttamente i dispositivi elettronici, riducendo l’uso di materie prime estratte in condizioni spesso disumane e limitando il pericolo di contaminazione ambientale da metalli pesanti.
E se il messaggio chiave è “Se te ne fotti sei fottuto”, il percorso, arricchito da installazioni interattive e un gioco di luci che illumina nel buio, vuole scuotere soprattutto i più giovani, sensibilizzandoli con un linguaggio schietto e provocatorio. Come ha sottolineato Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE che ha inaugurato la mostra proprio nel giorno dell’International E-waste Day,
ciascuna delle nostre scelte ha un impatto; la cultura può trasformare la realtà, e speriamo che questa mostra sia uno strumento per accelerare la transizione verso un’economia circolare.
Un invito a cambiare prospettiva
L’intero percorso espositivo è una combinazione di luci, suoni e interazioni che invitano a ripensare la nostra relazione con i rifiuti elettronici e la gestione delle risorse. Non è solo una mostra ma una “presa di coscienza immersiva”, come la definisce Giorgio Zampetti, Direttore Generale di Legambiente, che ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare soprattutto i cittadini più giovani, affinché diventino consapevoli e protagonisti di scelte responsabili:
Un corretto riciclo dei RAEE non è solo una buona pratica, è un passo necessario per recuperare materiali pregiati, contribuendo a diminuire la nostra dipendenza dall’estero su materie prime critiche
Quando le immagini diventano coscienza
Le installazioni invitano il visitatore a esplorare una realtà spesso dimenticata, ricordandoci che il percorso circolare dei rifiuti inizia dalle nostre case. Ogni volta che un dispositivo elettronico viene dismesso, può diventare una risorsa preziosa o un problema di inquinamento: dipende dalla nostra consapevolezza. Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Italia, ha sottolineato che
partecipare a questa iniziativa significa confermare il nostro impegno nell’informare sui rischi ambientali; ogni dispositivo che buttiamo senza pensare è un pezzo del nostro futuro che si perde.
Informazioni e accesso
All’interno della settimana di esposizione, è stato previsto per la giornata di oggi un Meet and Greet con CiccioGamer89, noto youtuber amatissimo dai giovani. L’evento del 15 ottobre permetterà di avvicinare anche il pubblico più giovane ai temi complessi della sostenibilità, attraverso il volto familiare di un influencer che ha un forte impatto sulla Gen Z. La presenza di CiccioGamer89 non è casuale: vuole dimostrare che il tema del riciclo elettronico non è distante dalla vita quotidiana dei ragazzi, ma al contrario tocca proprio i dispositivi che usano ogni giorno. Da domani, invece e fino al 20 ottobre la mostra sarà aperta al pubblico con ingresso gratuito e libero, per offrire un’opportunità di apprendimento e consapevolezza a tutti, dalle scuole ai cittadini. Per le visite scolastiche è richiesta la prenotazione tramite il sito di AMA Roma. “Materia Viva Experience” è quindi un invito a riflettere, ma soprattutto a trasformare le parole in azioni, lasciandoci con una semplice verità: il futuro del pianeta dipende dalle nostre scelte di oggi, e ignorare il problema non fa altro che peggiorare il nostro domani.
Oltre Roma: un progetto in movimento
Dopo Roma, Materia Viva Experience si propone di raggiungere altre città italiane, portando questo messaggio di responsabilità e speranza in modo capillare sul territorio. Lo scopo è sensibilizzare un numero sempre maggiore di persone, dai giovani agli adulti, e incoraggiare a una partecipazione attiva nel ridurre il peso ambientale dei RAEE. Come ha ribadito Erion WEEE, solo unendo le forze e rendendo l’accesso alla raccolta e al riciclo più semplice, possiamo fare davvero la differenza.
La mostra e il docufilm aprono quindi le porte a un dialogo importante e urgente su come il riciclo dei RAEE possa trasformarsi in un’opportunità, non solo per l’ambiente, ma per una crescita economica sostenibile. In quest’ottica, Materia Viva Experience ci lascia con un messaggio chiaro: portare i visitatori dentro la materia, dentro i rifiuti per sensibilizzare sul disastro che stiamo creando. A partire dai cassetti delle nostre case, ancora troppo pieni di vecchi dispositivi elettronici che non useremo mai più, ma che ci ostiniamo a tenere lì dentro invece di permettere loro di diventare nuova materia prima e innescare quel circolo virtuoso che può davvero cambiare le sorti del Pianeta.
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