Il 24 e 25 marzo torna il consolidato appuntamento con le Giornate del Fai di primavera: oltre 1000 luoghi aperti in tutta Italia per riscoprire le bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche del nostro Paese.
Il 24 e 25 marzo torna il consolidato appuntamento con le Giornate del Fai di primavera: oltre 1000 luoghi aperti in tutta Italia per riscoprire le bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche del nostro Paese.
Da Palazzo Marina a Roma a un capolavoro del Quattrocento scoperto a Scarlino, dall’Isola Bisentina a Capodimonte ai “palazzi del cinema” di Lecce. Ci sono i palazzi della politica solitamente inaccessibili, aree archeologiche, borghi che custodiscono antiche tradizioni, colonie marine abbandonate, luoghi dello sport e della produzione, chiese e monumenti che svelano spazi sorprendenti. Le Giornate del Fondo Ambiente Italiano mostrano ancora una volta, un paese con un grandissimo patrimonio.
“Le emozioni che ci uniscono sono il desiderio e la passione di scoprire le tante facce della bellezza che ci circonda: per questo il FAI invita tutti a partecipare a questa grande festa italiana, vivendo la gioia di sentirsi parte di un popolo con solide radici che in questo modo rafforza il filo che lo lega”, scrive il Fai.
Ogni regione ha i propri appuntamenti, ogni località le sue sorprese e anche quest’anno il catalogo dei luoghi aperti a tutti è molto vario e ricco di proposte. Sul sito si trova l’elenco completo delle aperture, tra cui segnaliamo le novità di quest’anno.
Giornate Fai, i luoghi aperti
Partiamo da Roma con Palazzo Marina, sul Lungotevere, noto come “Palazzo delle ancore”, inaugurato nel 1928 e sede del Ministero della Marina, qui sarà visitabile anche la biblioteca, tra gli ambienti più suggestivi dell’edificio. A Milano l’appuntamento è con lo Stadio Meazza, dove si potranno visitare in esclusiva anche gli spogliatoi delle due squadre milanesi e percorrere il tunnel che li collega al campo.
A Livorno aprirà in via eccezionale l’Accademia Navale, ente universitario che si occupa della formazione degli ufficiali della Marina Militare, mentre a Scarlino (GR) si potrà ammirare lo straordinario affresco raffigurante la Crocifissione, appartenente alla scuola senese del Quattrocento, fino a poco tempo fa sconosciuto perché all’interno di un’abitazione privata.
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A Parma, sconsacrata e solitamente chiusa, aprirà la Chiesa di San Francesco del Prato che, con il convento annesso, fu carcere cittadino fino al 1992. Qui venne recluso Gaetano Bresci, regicida di Umberto I, mentre a Taranto si potranno vedere i tesori nascosti del MArTA, il Museo Archeologico Nazionale. Tra i reperti una corona funeraria di foglie di quercia in lamina d’oro del II secolo a.C. e un kylix (coppa da vino) di produzione attica decorata con scene di simposio degli inizi del V secolo a. C.
Andiamo a Napoli con il Mausoleo di Posillipo, uno dei più interessanti esempi di architettura neoegizia in Italia, costruito tra il 1881 e il 1889 e poi adibito a monumento funebre per i caduti delle Guerre mondiali, mentre a Celle Ligure (SV), il Parco delle Colonie bergamasche costruito nel 1889 e rimasto attivo fino al 1998 per ospitare bambini e ragazzi. Dal 1944 alla fine della Seconda Guerra mondiale ebbe funzione di transito per i campi di concentramento.
A Cagliari, l’Aeroporto Militare di Elmas, progettato negli anni Trenta del ‘900 e chiuso a dicembre 2015, perfetto esempio di architettura razionalista, invece a Campobasso si va alla scoperta del quartiere San Giovanni, oggetto di un progetto di riqualificazione grazie ai murales di artisti di street art.
A Lucca c’è l’ex Ospedale psichiatrico di Maggiano, che riecheggia nei romanzi di Mario Tobino. Chiuso definitivamente nel 1999, conserva ancora sulle pareti i disegni e le scritte dei pazienti; a Lecce i palazzi che sono stati set cinematografici, come Palazzo Marulli – Famularo e Palazzo Tamborino Cezzi, location di Mine vaganti di Ozpetek.
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E ancora: l’ex Convento di San Procolo a Bologna, dell’XI secolo, da fine ‘800 al 1998 Ospedale della Maternità; le Vetrate Artistiche Grassi a Milano, storica bottega artigiana che vanta collaborazioni con importanti architetti e artisti, come Ettore Sottsass e Oscar Niemeyer; la Villa romana dei Bagni della Regina Giovanna a Sorrento (NA), i resti di una residenza patrizia del I secolo a.C. sul Golfo di Napoli; il Grand Hotel Des Iles Borromées di Stresa (VB), affacciato sul Lago Maggiore, che ha incantato artisti, principesse e scrittori, tra cui Ernest Hemingway.
Infine, Palazzo D’Orleans a Palermo, sede della Presidenza della Regione Siciliana, proprietà dei sovrani di Francia e poi dei loro eredi fino agli anni Quaranta del Novecento; l’Eremo di San Marco ad Ascoli Piceno, chiesa rupestre del XIII secolo, riaperta in questa occasione dopo 40 anni; il Castello di Aymavilles ad Aosta, interessato da lavori di restauro, originario del XIII secolo e nel Settecento trasformato in una dimora signorile circondata da un parco.
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Tra i protagonisti delle Giornate di Primavera ci saranno anche numerosi borghi: da Asciano (SI), che custodisce tesori come il Museo Civico, la Farmacia Naldini e un antico mosaico romano, Finale Emilia (MO), dove si percorrerà il centro storico danneggiato dal sisma del 2012 alla scoperta dei palazzi settecenteschi che lo rendono unico nella regione, a Curinga (CZ) con i resti delle terme romane e della chiesa bizantina, fino a Castelbuono (PA), nella vallata delle Madonie, che si è sviluppato intorno al trecentesco castello dei principi di Ventimiglia.
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Dominella Trunfio