World Wish Day: la Giornata mondiale dei desideri per dare speranza ai piccoli malati

Il 29 aprile è la Giornata mondiale dei desideri. Il il World Wish Day è dedicato a quelli molto speciali. Scopriamone l'origine e la commovente storia

Il 29 aprile è la Giornata mondiale dei desideri. Il il World Wish Day è dedicato a quelli molto speciali. Scopriamone l’origine e la commovente storia.

La storia di Chris, poliziotto per un giorno

La giornata mondiale dei desideri è nata il 29 aprile 1980, ben 38 anni fa. Quel giorno Chris Greicius, 7 anni, malato di leucemia, riuscì a realizzare il suo più grande sogno: diventare un agente.

Il desiderio del bambino arrivò alle orecchie della polizia locale e il 29 aprile il piccolo potè trasformarsi per un giorno in uno di loro. Chris passò la giornata come ufficiale di polizia, salì su un elicottero, ricevette un’uniforme su misura, e prestò giuramento. Il piccolo morì poco dopo, ma il suo desiderio divenne l’ispirazione che diede vita all’organizzazione Make-A-Wish.

L’origine della giornata mondiale dei desideri

Quello di Chris infatti fu il primo di una lunga serie di sogni divenuti realtà e da lì nacque la Giornata mondiale dei desideri, che si celebra proprio nel giorno in cui il piccolo realizzò il proprio.

La fondazione Make-A-Wish è nata con l’obiettivo di offrire un giorno di gioia ai bambini affetti da gravi malattie. Oggi è una delle organizzazioni di beneficenza per bimbi più famose al mondo.

Oggi sono 48 paesi i paesi che aderiscono alla Giornata mondiale dei desideri. In tutto il mondo, milioni di persone cercano di aiutare i bambini malati a realizzare i loro piccoli ma importanti sogni.

Make-A-Wish® Italia

Anche in Italia l’Organizzazione non profit è presente e realizza i desideri di bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 e i 17 anni, affetti da gravi patologie.

Make-A-Wish® Italia ha permesso a tanti bambini di soddisfare i loro sogni, dal piccolo Jacopo che ha guidato una moto da enduro a Lucrezia che ha cucinato insieme allo chef Alessandro Borghese fino a Emanuele, tetraplegico, che sognava di tornare in bicicletta e grazie all’organizzazione è riuscito a farlo con una speciale bici dotata di seggiolino.

Piccoli gesti che portano loro gioia, forza e speranza.

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