La Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile vuole sensibilizzare sul tema, promuovere il dibattito scientifico e incoraggiare i tanti piccoli guerrieri
Questa giornata è una di quelle che non vorremmo mai celebrare. Il 15 febbraio è dedicato ai tanti piccoli guerrieri di tutto il mondo che combattono contro il cancro infantile e alle loro coraggiose famiglie. Anche quest’anno si è scelto di piantare melograni come simbolo di speranza.
Con il 2020 si è giunti alla XIX edizione della Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile (International Childhood Cancer Day), promossa insieme all’Organizzazione Mondiale della Salute da Childhood Cancer International, rete globale di 188 associazioni locali e nazionali guidate da genitori, con sede in 90 paesi e 5 continenti.
Lo scopo di questa giornata è sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, stimolare il dibattito scientifico sul cancro in bambini e i ragazzi (per migliorare la loro qualità di vita e aumentare le possibilità di guarigione), promuovere le azioni preventive e ricordare qualcosa che spesso si sottovaluta: la dimensione affettiva e psicologica della malattia che coinvolge tutta la famiglia.
In Italia la giornata è promossa dai genitori dei piccoli pazienti riuniti nella federazione FIAGOP che, come è accaduto già lo scorso anno, ha pensato ad un’attività di sensibilizzazione simbolica molto bella. Si tratta di “Diamo radici alla speranza, piantiamo un melograno” che porterà tante piantine di melograno in diversi luoghi tra cui ospedali, scuole, parchi comunali e aree verdi private (l’elenco completo lo trovate sul sito della Giornata Mondiale Contro il Cancro Infantile) in modo da poter essere piantate proprio come simbolo di speranza.
Il melograno è scelto non a caso. Come sappiamo si tratta di una pianta che da sempre è associata alla felicità, alla prosperità e anche alla salute. Inoltre i suoi tanti semini diventano in questa giornata il simbolo dell’unione dei vari protagonisti che partecipano a questa lotta globale contro il cancro infantile: piccoli pazienti, famiglie, medici, associazioni.
Si pianteranno i melograni ma contemporaneamente sono previste anche attività e giochi per i più piccoli. A tutti sarà chiesto poi di indossare il nastrino dorato, simbolo della giornata, e di condividere sui social uno scatto con l’hashtag #DiamoRadiciAllaSperanza, insieme ad un messaggio di affetto e incoraggiamento per i piccoli guerrieri e le loro famiglie.
Previsto per oggi anche un convegno a Salerno, presso l’Aula Scozia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona: “Tumori solidi: stato attuale e prospettive” che farà il punto della situazione su questi tumori che rappresentano i 2/3 di tutti i casi (circa 1500) di cancro infantile diagnosticati ogni anno in Italia.
La giornata ci ricorda anche dei dati molto positivi riguardo ai tassi di guarigione dai tumori infantili nel nostro paese. In Italia sono uscite dall’incubo della malattia circa 50.000 persone, con un’età media di 29 anni. Queste statistiche confortanti, però, non sono uguali in tutto il mondo. Come ha ricordato Angelo Ricci, presidente Fiagop:
“Credo che si possa declinare la giornata mondiale sotto due aspetti. Da un lato, nei nostri Paesi, spingiamo per migliorare la qualità di vita di chi affronta la malattia per ridurre gli effetti collaterali, in particolare quelli tardivi; per tutelare i diritti dei bambini delle loro famiglie e, soprattutto, per aumentare le percentuali di guarigione, che pure hanno raggiunto risultati straordinari rispetto a qualche decennio fa, giungendo a oltre l’80% dei casi. Da un altro lato non possiamo non pensare a chi vive nella parte ‘sbagliata’ del pianeta, dove l’accesso alle cure è tutt’altro che garantito e dove le percentuali sono esattamente invertite. In quei paesi, solo il 20% guarisce. Se il cancro non ha confini, non dovrebbero averli neanche le cure”.
Fonte: giornatamondialecancroinfantile.it
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