Attivisti per i diritti animali a raccolta. Il 10 dicembre è la Giornata Internazionale per i Diritti Animali e sono molti gli appuntamenti che in questi giorni si prefiggono l’obiettivo di mostrare al pubblico la realtà dello sfruttamento e della sofferenza degli animali per mano dell’essere umano. Si tratta di una data molto importante che costituisce l’occasione per richiamare l'attenzione sulla questione della tutela, il rispetto e la salvaguardia degli “altri” abitanti del nostro pianeta.
Attivisti per i diritti animali a raccolta. Il 10 dicembre è la Giornata Internazionale per i Diritti Animali e sono molti gli appuntamenti che in questi giorni si prefiggono l’obiettivo di mostrare al pubblico la realtà dello sfruttamento e della sofferenza degli animali per mano dell’essere umano. Si tratta di una data molto importante che costituisce l’occasione per richiamare l’attenzione sulla questione della tutela, il rispetto e la salvaguardia degli “altri” abitanti del nostro pianeta.
È per questa occasione che l’associazione essereAnimali, oggi pomeriggio a Bologna, ha dato vita a una performance shock dal forte impatto emotivo, realizzata in pieno centro, dal nome evocativo “Pescato!”. Di fronte alla statua del Nettuno alcuni attivisti hanno rappresentato, infatti, il trattamento riservato ai pesci, catturati e uccisi per l’alimentazione, la cui sofferenza raramente viene presa in considerazione.
Sollevati da terra di alcuni metri, intrappolati nelle stesse reti da pesca che condannano gli animali marini, simboleggiano il “pescato”, che in gergo è la quantità di pesce appunto pescata, un nome che descrive una moltitudine calcolata in peso, “senza dare alcuna importanza ai singoli animali ai quali non si restituisce nemmeno la dignità di individui“, spiega una nota dell’associazione.
“I pesci suscitano minor empatia rispetto ad altre specie e così li abbiamo presi come esempio di tutti gli animali sfruttati, questo perché non dovrebbe essere l’aspetto fisico o la somiglianza con l’essere umano a stabilire quali esemplari salvare e quali invece uccidere, ma la capacità di percepire il dolore“, affermano i promotori dell’iniziativa. Perché anche gli animali acquatici soffrono e la loro morte è un’agonia lenta.
“Se guardassimo il mondo con gli occhi degli animali, esseri senzienti quanto noi, la pesca diventerebbe un massacro crudele e intollerabile, di cui riusciremo a fare tranquillamente a meno. Ma a livello sociale siamo ancora lontani dal considerare gli animali detentori dei diritti minimi, alla vita ed alla libertà“, spiegano gli attivisti, ricordando che la pesca oggi è praticata con metodo intensivo in ogni parte del mondo. Ed è la causa della scomparsa di un gran numero di specie e di un sempre crescente inquinamento dei mari, si stima siano state consumate il 57% delle riserve marine di pesca e il 90% dei grandi pesci.
Sempre per l’annuale Giornata Internazionale per i Diritti Animali, anche l’organizzazione Animal Equality darà vita a una protesta di forte impatto emotivo, portata per la prima volta in Italia. Domenica 9 dicembre, alle ore 12.00, in Piazza della Rotonda (Pantheon), a Roma, 60 attivisti sosterranno con le loro mani 60 cadaveri di animali, vittime del consumo e dello sfruttamento umano, rivendicandone il diritto alla libertà. “Mostreremo le vittime anonime e reali dello sfruttamento animale. 60 corpi senza vita scartati dall’industria dello sfruttamento animale, gettati come spazzatura“, racconta Francesca Testi, portavoce di Animal Equality in Italia.
Conigli, polli, maiali, pulcini sono alcuni dei corpi che verranno mostrati. Recuperati dagli allevamenti, dove vengono ammassati e sfruttati fino al loro ultimo respiro, diventeranno i protagonisti di una solenne giornata completamente dedicata alla loro tutela. “Il 9 dicembre daremo un volto a milioni di vittime che hanno sofferto e soffrono tutt’ora all’interno degli allevamenti, nei macelli e in tantissimi altri luoghi spesso troppo lontani dalla nostra vista“, ricorda la Testi.
Le passate edizioni di questa manifestazione hanno provocato molta attenzione, non senza aspre polemiche, in tutto il mondo, dalla Francia alla Germania, passando per Australia, Austria, Cile, Argentina. Ma qualsiasi sia il mezzo scelto, gli attivisti in questi giorni vogliono rivendicare, alzando la voce, che lo stesso principio di uguaglianza e rispetto chiesto per tutti gli esseri umani venga esteso anche agli animali.