Una storia esilarante e terrificante allo stesso tempo (che ci sbatte in faccia l'apocalisse ambientale che stiamo vivendo) quella raccontata nel film "White Noise", che è appena stato premiato con il Green Drop Award 2022
Il film che ha aperto la 79ª Mostra del Cinema di Venezia il 31 agosto si è appena guadagnato il Green Drop Award, il premio assegnato da Green Cross Italia alle opere che interpretano al meglio i temi della sostenibilità e della cooperazione fra i popoli de mondo. Ebbene sì, la goccia di vetro di Murano – che quest’anno contiene la terra proveniente dal monte Ararat – è andata a “White Noise”, il nuovo sforzo cinematografico del regista statunitense Noah Baumbach.
“Per aver saputo trattare il tema dell’apocalisse ambientale in maniera realistica e inquietante, con una satira capace di abbracciare vari aspetti della società contemporanea, dove il potere dei media e il consumismo generano una serie di psicosi che rischiano di alterare la percezione dei problemi”: con queste parole la giuria d’onore presieduta da Simone Gialdini, direttore dei ANEC, ha premiato il film, prodotto da Netflix, che sbarcherà sulla piattaforma alla fine dell’anno.
La nuova opera di Baumbach si ispira all’0monimo romanzo best-seller, che ha conquistato anche il pubblico italiano. La storia racconta del professor Jack Gladney (interpretato dal talentuoso Adam Driver) e della sua famiglia, che viene sconvolta a causa di un’enorme nube tossica che costringerà tantissime persone ad abbandonare le loro abitazioni.
Adattamento dell’omonimo romanzo di Don DeLillo, “White Noise” è un film originale, ambizioso e avvincente, che gioca con misura su più registri – spiega Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award. – Baumbach aggiorna agli anni Venti del nuovo Millennio la critica alla società dei consumi, alle paure ambientali, al catastrofismo e al reaganismo degli anni Ottanta, lasciando immutata la stessa corrosività della pagina scritta”.
Al film “Siccità” il premio speciale
Nella stessa giornata al Festival di Venezia è stata consegnata la Goccia “speciale” (in collaborazione con ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) al film “Siccità” di Paolo Virzì.
Questa la motivazione dietro il premio:
Per la rappresentazione, drammatica e concreta di un futuro che confina col presente, descrivendo un’aridità ambientale che finisce per rendere altrettanto aride le coscienze di alcuni dei protagonisti, lasciando tuttavia germogliare il seme della speranza.
“Siccità” è una commedia satirica corale, sorprendentemente attuale.
Forse è il caso di sdoganare un tabù e cominciare a dire che accettiamo l’estinzione della specie umana e quindi parliamo d’altro. Oppure è necessario parlare di quello che conta davvero e non solo di punti percentuali. – ha spiegato Paolo Virzì al momento del ritiro del premio – La vita, il mondo, le persone e il momento drammatico che tutti abbiamo attraversato con allarmi sanitari globali, guerra, dissesti idrogeologici, ci dicono che l’orologio del Pianeta fa un tic-tac sempre più inquietante che ci ricorda che noi dobbiamo sbrigarci.
“Siccità” porta in scena un futuro apocalittico in cui a Roma non piove da anni e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Abbiamo voluto dare un riconoscimento speciale al film anche per le modalità con le quali è stato prodotto, attente ad abbattere l’impatto ambientale e a compensare le emissioni di gas climalteranti. Un film che predica bene e che razzola anche meglio.
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