Festa del Pane: a Expo le ricette con quello avanzato

A Expo la Festa del Pane contro gli sprechi alimentari. Quasi la metà degli italiani mangia il pane avanzato dal giorno prima. Al centro di questa giornata dedicata al pane ecco la lotta allo spreco e l'attenzione alla biodiversità del pane e alle tradizioni.

A Expo la Festa del Pane contro gli sprechi alimentari. Quasi la metà degli italiani mangia il pane avanzato dal giorno prima. Al centro di questa giornata dedicata al pane ecco la lotta allo spreco e l’attenzione alla biodiversità del pane e alle tradizioni.

Crescono anche gli italiani che preparano il pane in casa: sarebbero almeno 16 milioni secondo il rapporto Coldiretti/Censis 2014. Durante la Festa del Pane, domenica 19 luglio, preso il padiglione della Coldiretti ad Expo 2015 sono stati preparati piatti antispreco che recuperano il pane avanzato, come la panzanella, le bruschette, le polpette e i canederli.

Non sprecare il pane è importante e gli italiani utilizzano diversi metodi per conservare il pane avanzato: il 18% lo surgela, il 12% lo grattugia, il 15% lo dà da mangiare agli animali mentre il 9% delle famiglie il pane non lo avanza mai. Ad esempio in molti utilizzano il pane raffermo per preparare ricette della tradizione contadina.

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Il pane avanzato sulle tavole degli italiani

Lo mangio il giorno dopo 46%
Lo surgelo 18%
Lo grattugio 12%
Lo do da mangiare agli animali 15%
Non avanza mai 9%

Impegnarsi a non sprecare il pane è molto semplice. Oltre ai classici metodi di conservazione, possiamo riscoprire le ricette della tradizione contadina della nostra zona, dagli gnocchetti di pane della Lombardia alla pappa al pomodoro della Toscana, fino al pane cotto e rape tipico della Puglia.

Il pane è una componente importante della dieta degli italiani anche se il consumo è sceso nel 2014 al record negativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona. Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, si mangiavano ben 1,1 chili di pane a persona al giorno.

Da allora si è verificato un profondo cambiamento degli equilibri nutrizionali della dieta con un progressivo contenimento dei consumi di pane che nei tempi recenti sono scesi – sottolinea la Coldiretti – nel 1980 intorno agli 230 grammi a testa al giorno, nel 1990 a 197 grammi, nel 2000 a 180 grammi, nel 2010 a 120 grammi e nel 2012 a 106 grammi per arrivare a meno di 100 grammi già nel 2013.

La Top Ten mondiale dei consumi di pane vede al primo posto la Turchia, con 105 chili di pane pro capite consumato, il triplo degli italiani, seguita dal Cile, con 96 chili a testa. Al terzo posto gli argentini (76 chili pro capite annui), seguiti a pari merito da svizzeri, polacchi e greci, tutti con 70 kg annui. Poco sotto gli irlandesi (68 chili) che precedono ungheresi e olandesi, appaiati a quota 60 chili. Chiudono la classifica i tedeschi, con 55 chili di pane pro capite.

La Top Ten dei mangiatori di pane nel mondo (Kg per persona all’anno)

Turchia 105 chili
Cile 96 chili
Argentina 76 chili
Svizzera 70 chili
Polonia 70 chili
Grecia 70 chili
Irlanda 68 chili
Ungheria 60 chili
Olanda 60 chili
Germania 55 chili

Infine, Italia la spesa familiare per pane, grissini e crackers ammonta a quasi 8 miliardi all’anno. Ad essere preferito – conclude la Coldiretti – è il pane artigianale che rappresenta l’88 per cento del mercato con un consumo in costante calo mentre, a differenza, cresce negli ultimi anni la domanda dei prodotti i sostitutivi del pane come crackers, grissini e pani speciali.

La speranza è che lo stop agli sprechi di pane e di cibo, oltre che dalle nostre case, parta proprio da Expo, ad esempio grazie al recupero degli alimenti da donare in beneficenza avviato da Banco Alimentare.

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