Festa dei fiori: ad Acireale i coloratissimi carri allegorici infiorati

I fiori trasformano la bellissima Acireale in una città magica. I carri allegorici infiorati saranno i protagonisti della terza edizione della Festa dei Fiori, l’appuntamento è dal 27 al 29 aprile nel centro storico acese, decorato per l’occasione con installazioni floreali e animato da numerose iniziative collaterali.

I fiori trasformano la bellissima Acireale in una città magica. I carri allegorici infiorati saranno i protagonisti della terza edizione della Festa dei Fiori, l’appuntamento è dal 27 al 29 aprile nel centro storico acese, decorato per l’occasione con installazioni floreali e animato da numerose iniziative collaterali.

Torna la Festa dei fiori organizzata dalla Fondazione del Carnevale, voluta dall’Amministrazione comunale e patrocinata dalla Regione Siciliana che regala ogni anno, suggestive emozioni grazie ai suoi carri ricoperti da garofani.

I carri infiorati in principio erano automobili coperte di fiori (per questo chiamate macchine infiorate), oggi invece sono carri di grandi dimensioni dove le figure sono composte esclusivamente di fiori con movimenti e luci.

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Edizione 2017

Festa dei fiori, carri allegorici

Quest’anno a sfilare ci saranno sette carri, vediamo quali.

Porgi le mani nel Mediterraneo

Il carro è realizzato da Gli antichi maestri dei fiori su questo tema: il Mediterraneo non è soltanto uno spazio geografico, ma possiede l’identità di un vero e proprio “personaggio storico”, il cui lungo sviluppo ha reso complessa la sua definizione. La sua storia è la storia dei suoi popoli: Fenici, Greci, Cartaginesi, Romani solo per citarne alcuni. Popoli che il Mediterraneo ha unito e diviso, come se fosse un confine naturale. Luogo di incontro, di culture, religioni, ecosistemi politici ed economici eterogenei spesso contrastanti, luogo di interazione fra civiltà.

Il carro è costituito da un corpo centrale che raffigura una colomba – simbolo di speranza – appoggiata su delle grandi mani che emergono dal profondo del mare, per significare che non tutti i popoli alzano barriere. Lateralmente si trovano delle barchette che navigano verso il centro del mondo. Dietro il corpo centrale si trovano ulteriori imbarcazioni che solcano il mare, circondato da altre figure ed allestito con composizioni floreali.

Caretta caretta, la regina del Mediterraneo

Il carro è realizzato dall’Associazione Arte e cultura che spiega: l’opera vuole affrontare il delicato problema dell’inquinamento delle acque, in particolare quelle del mar Mediterraneo, da sempre considerato “Culla di Civiltà”. Oggi invece è ritenuto uno dei mari più inquinati, sporcato da spazzatura galleggiante – come bottiglie, tappi, lattine – e dunque da materiali che non si decompongono.

A causa di ciò, sono sempre più numerose le specie animali in via d’estinzione, tra cui la tartaruga Caretta Caretta, la più comune nel Mediterraneo e protagonista del nostro carro. Quando queste tartarughe finiscono nelle reti da pesca nel loro stomaco viene ritrovata parecchia immondizia. L’opera quindi, in maniera allegorica, spinge alla riflessione sulla responsabilità umana nei confronti della salute dell’ambiente e della cura del nostro pianeta. Occorre fermare l’inquinamento e agire con maggiore senso di civiltà, perché in un mondo più pulito la vita sarà migliore per tutti.

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La mitica Grecia

Il carro è realizzato dall’Associazione Giada che ritrae nel proprio carro uno dei popoli più antichi del Mediterraneo: i Greci. La cultura greca fu molto ricca di mitologia e di numerose leggende sulla vita di dei, eroi e fantastiche creature, nonché di racconti per spiegare l’origine del mondo.

Ogni aspetto della vita dell’uomo era concepito come frutto della volontà divina: la dea Tyche, situata al centro del carro, rappresenta proprio quest’idea. Per i Greci, Tyche personificava la Fortuna, colei che decideva le sorti della città, ecco perché nel carro viene raffigurata con una corona che evoca le mura della città, e con una cornucopia tra le mani, simbolo di abbondanza e provvidenza.

Nella parte bassa del carro è rappresentato invece il celebre eroe dell’Iliade, Achille, per suggerire l’importanza della letteratura come espressione della cultura greca. Le vicende degli dei e degli eroi venivano trascritte e poi recitate in teatro. Gli attori, nei giorni di festa, indossavano bellissime maschere in terracotta – come quella che viene riproposta nella parte posteriore del carro – e recitavano in versi le tragedie, accompagnati dalla musica. Nell’Antica Grecia infatti, anche la musica assumeva un valore artistico rilevante, comprendendo spesso la poesia, la medicina e molte pratiche magiche.

Sul lato destro del carro è quindi rappresentato uno degli strumenti che fu tra più comuni, la Lira, sacra al Dio Apollo. Sul lato sinistro invece viene raffigurata un’anfora, a testimonianza di un’altra arte importantissima, quella della ceramica. I Greci raggiunsero alti livelli di qualità artistica, esercitando un’enorme influenza culturale in molte aree geografiche.

Lo stesso vale per la loro disciplina dell’architettura, che ancora oggi ha un’eco fortissima nella nostra società. Le colonne doriche, ioniche e corinzie furono e sono un linguaggio universale del mondo Mediterraneo, e per questo motivo sono anch’esse rappresentante nel carro.

La Grande Grecia

Il carro è realizzato dall’Associazione L’Orchidea ed è un omaggio alla Grecia e alla sua tradizione culturale, dalla quale anche la Sicilia fu fortemente influenzata. La donna in primo piano rappresenta proprio l’Isola, che nel corso della propria storia ha conosciuto la dominazione greca e la sua civiltà, vivendo anni di splendore.
Nella parte posteriore del carro si possono ammirare i caratteristici vasi greci, mentre al centro si distingue un reperto scultoreo a testimonianza dell’arte classica che fu.

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Il lungo viaggio

Il carro è realizzato da I nuovi maestri fiorai e tratta la vicenda narrata da Omero nel libro dell’Odissea e rappresenta il viaggio di Ulisse nel Mediterraneo, che fatica a ritornare ad Itaca perché, dopo aver ferito Polifemo, viene ostacolato dal divino padre Poseidone. L’ira del dio distrugge la nave di Ulisse, che quindi è costretto a rimandare il ritorno a casa, dove la sua dolce sposa, Penelope, tesse la tela per resistere alla corte dei Proci, che nel frattempo mirano al trono del re di Itaca.

Al suo ritorno Ulisse li uccide con i dardi scagliati dal suo arco. Questo il mito scelto dai carristi per sottolineare l’importanza del mar Mediterraneo come scenario secolare in cui intere popolazioni hanno navigato alla ricerca di una terra promessa.

La storia si ripete?!?

Il carro è realizzato dall’Associazione Riolo è ha come tema il Mediterraneo, “culla” di alcune tra le più antiche civiltà del mondo. L’Impero Romano lo definì “Mare Nostrum” e nell’opera viene rappresentato all’interno del Colosseo (dove andavano in scena anche le naumachie, ovvero gli spettacoli che rappresentavano le battaglie navali). Oggi, come allora, il Mediterraneo è attraversato da popoli, come quelli che migrano dall’Africa. Nel carro i migranti sono rappresentati allegoricamente da un’antica nave romana, mezzo di trasporto con cui queste anime fuggono dalla guerra e dalla fame, affrontando un viaggio infernale, nella speranza di vita migliore, che invece si rivela spesso una morte drammatica.

Metafora del viaggio è invece la Sirena, figura da sempre ambigua, imprevedibile e affascinante; ora benevola, ora maligna, con la sua bellezza e la soavità del canto, nello stesso tempo attrae e uccide. Caratteristiche che sono tipiche anche del Mediterraneo. L’Europa e l’Italia in primis, sono alla ricerca di una risoluzione politica per fronteggiare le massicce masse di migranti che si muovono verso Nord. Proprio come accadeva duemila anni fa quando, dalle regioni settentrionali, le popolazioni barbare cercavano rifugio nell’Impero romano. Finché Roma esercitò una politica di integrazione i flussi migratori rafforzarono l’Impero, ma con l’insediarsi di corruzione e inefficienza la grandezza romana entrò in crisi e si sfaldò.

Nell’ovvia diversità dei contesti storici e culturali, possiamo tuttavia trarre una preziosa lezione dell’antica Roma: l’immigrazione è un fenomeno che può diventare sviluppo solo se gestito bene, con regole chiare, e diritti e doveri chiaramente stabiliti. Se invece manca una salda direzione politica l’Impero rischia di collassare. I barbari furono una risorsa per Roma fin quando il loro desiderio era essere come i Romani. Il disastro cominciò invece quando i Goti preferirono rimanere tali piuttosto che diventare Romani.

Un sorriso nel Mediterraneo

Il carro è realizzato dall’Associazione Maschere e fiori ed è composto da una maschera centrale raffigurante un clown che sorride per le meraviglie che l’area mediterranea ci regala, nonostante nei secoli sia stata teatro di sanguinose vicende. L’agricoltura è una delle poche attività che continua a regalare meraviglie in tanti settori produttivi, con i suoi frutti e il suo contributo alla crescita dell’economia. Attorno al clown si scorgono alberi da frutto che fioriscono rigogliosamente e che simboleggiano la vitalità di questa terra. Il resto del carro è arricchito da numerose figure e composizioni floreali.

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Festa dei fiori di Acireale, programma

Si comincia venerdì 27 aprile, alle 17.30, con l’inaugurazione degli stand di “Fiori in Fiera” (in via Ruggero Settimo) e del “Mercato dell’Artigianato” (in Piazza Garibaldi). In Piazza Indirizzo sarà allestita invece per tutto il weekend un’area giochi per bambini con laboratori a tema floreale. Aperti al pubblico anche il Museo dei Pupi (via Alessi), la mostra fotografica e filatelica “La Festa dei Fiori.

La tradizione si fa arte” e il Museo delle Uniformi Storiche (entrambi al Palazzo di Città). Inoltre, tra gli eventi concomitanti, l’esposizione dei Carri in miniatura (Corso Umberto) e la Bottega della Cartapesta (Piazza Duomo).

Alle 18.30 sfileranno nel circuito tradizionale (Corso Umberto, Piazza Duomo, Corso Savoia, Via Paolo Vasta) le Scuole in Maschera, che concluderanno il proprio spettacolo con un flash mob in Piazza Duomo. Dopo le 19.30 scenderanno in pista i carri infiorati per la parata ufficiale di presentazione; ad accoglierli tra le strade anche le Maschere Isolate in cartapesta che hanno partecipato allo scorso Carnevale.Finale di serata a ritmo di jazz con la musica della HJO Orchestra, sul palco di Piazza Duomo dalle 21.30.

Si continua sabato 28 aprile: fin dalle 9.30 i carri saranno in mostra nel circuito, in attesa di sfilare a partire dalle 18.00, accompagnati dalla Amaseno Marching Show Band e da altre bande musicali. Nel frattempo nel centro barocco le attività commerciali orneranno i propri spazi per partecipare alle IV Concorso “Vetrine fiorite”. Dalle 16.00 alle 21.00, nell’atrio del municipio, avrà luogo l’Annullo postale dedicato proprio alla Festa dei Fiori. Gran finale alle 21.00 con lo spettacolo musicale della Chicky Mo Swing Band.

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Programma ancora più ricco quello di domenica 29 aprile: la mattina, tra i carri infiorati in mostra (sempre dalle 9.30), prenderanno il via laFesta degli Artisti di strada e il Gran valzer del Gattopardo, curato da Sicilia Khoreia. Al Palazzo del Turismo, dalle 10.00 alle 13.00, si svolgerà il Flowers Cooking promosso da Progetto Egò che, seguendo il filo conduttore dei fiori, vedrà i professionisti dell’arte culinaria cimentarsi nella realizzazione di proposte enogastronomiche. Le note del reggae siciliano chiuderanno la kermesse: la Shakalab Familyporterà, alle 21.30, nell’elegante scenario di Piazza Duomo, l’anteprima ufficiale del One Day Music in programma il 1° maggio alla Plaia di Catania. Un finale di puro divertimento che terrà viva l’atmosfera in attesa del verdetto finale sul concorso che proclamerà il carro vincitore.

Per maggiori informazioni clicca qui

Un altro bellissimo evento di questi giorni:

Dominella Trunfio

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