Cucina vegetariana VS cucina tradizionale. Un'insolita sfida quella andata in scena nel padiglione svizzero all'interno dell'Expo nei giorni scorsi. Gli chef Pietro Leehman e Jean-Yann Fuchs hanno, infatti, gareggiato a colpi di piatti e ricette per portare avanti la propria rispettiva filosofia e visione di cucina.
Cucina vegetariana VS cucina tradizionale carnivora. Un’insolita sfida quella andata in scena nel padiglione svizzero all’interno dell’Expo nei giorni scorsi. Gli chef Pietro Leemann e Jean-Yann Fuchs hanno, infatti, gareggiato a colpi di piatti e ricette per portare avanti la propria rispettiva filosofia e visione di cucina.
Il primo, nato a Lucerna nel 1961, è il titolare del Joia, storico ristorante vegetariano di Milano, e in Expo è un ambassador. L’altro, ginevrino classe ’86, all’interno dell’esposizione universale è il cuoco ufficiale della Svizzera. Il perché i due cuochi di livello si siano ritrovati in “sfida” è presto detto.
Giorni fa Leehman è andato a visitare il padiglione della sua nazione e, arrivato all’offerta gastronomica, si è sentito un po’ tradito:
“Come vegetariano ma anche come svizzero non mi sento rappresentato dalla proposta alimentare, uno stile retrò che nemmeno veramente rappresenta il nostro paese, sotto molti aspetti proiettato invece all’innovazione. Non siamo fatti di sola Fondue e Raclette e nemmeno di Shlachtplatte“.
Una dichiarazione che ha acceso un po’ la polemica, soprattutto perché detta da un ambassador di Expo. Proprio per questa ragione, quindi, gli elvetici hanno deciso di organizzare questo evento: tre portate a testa offerte gratuitamente al pubblico che dopo averle assaggiate, per alzata di mano ha votato la migliore. Un modo originale, partecipativo e che vuole sensibilizzare su un tema che, dalle parti di Expo, è spesso troppo discusso.
La partita ha visto in campo nella prima portata il tofu grigliato cucinato da Pietro Leemann che si è confrontato contro la salsiccia di vitello grigliata fatta da Jean-Yann Fuchs.
Il pubblico sembra non aver avuto esitazione, il voto è stato (quasi) unanime: a vincere la proposta vegetariana. 1 a 0, piatto al centro.
Nel secondo round ecco arrivare un panino al carpaccio di anguria con scaglie di parmigiano pronto a duellare contro un panino alla salsiccia vodese tipica del Canton Vaud. Qua il pubblico è più incerto, ma alla fine per poche lunghezze è stato ancora lo chef Leehman a portarsi a casa il punto. Vegetariani 2 – carnivori 0.
Ultima sfida, insignificante al fine de risultato, ma capace di decretare se sia o meno una disfatta per Jean-Yann Fuchs. La portata vegetariana ha visto un pumpernikel alle verdure, quella carnivora la rilette di trota. Questa volta, ad essere preferita dei presenti, è proprio la trota. Risultato finale che sancisce la vittoria per 2 a 1 della dieta vegetariana.
“Un risultato che ci farà sicuramente riflettere – ha dichiarato Andrea Arcidiacono, responsabile della comunicazione del Padiglione svizzero – noi abbiamo delle esigenze commerciali che non ci permetteranno di snaturare il nostro menù. Detto questo però a fronte di questa vittoria della dieta vegetariana siamo certi che organizzeremo sempre più eventi in questa direzione“.
A onore della cronaca il padiglione svizzero già offre diversi piatti vegetariani: pizzoccheri, insalata, tanti formaggi di origine DOP. Lo scorso 18 maggio quando il presidente della confederazione svizzera, Simonetta Sommaruga, venne a fare visita le sue scelte gastronomiche furono totalmente vegetariane.
La sfida a colpi di cibo tra lo chef vegetariano e quello carnivoro, oltre al divertimento che regala sempre la sana competizione, è importante che abbia preso vita in Expo. È importante perché il pubblico quando è messo davanti ad una scelta alimentare gustosa può scegliere anche la pietanza meno conosciuta. Chi mangia, infatti, spesso non mangia tutto solo perché (del tutto) non ne è a conoscenza.
Al di là delle campagne sui pro della dieta vegetariana, infatti, è importante evidenziare come l’apertura mentale è inversamente proporzionale a quella culturale. Come faccio a farmi piacere il tofu se non lo conosco? Potrebbe dire qualcuno.
La Svizzera in Expo si è voluta, quindi, mettere in gioco e nonostante la sconfitta del proprio chef ha dimostrato come sia una realtà che voglia dialogare. E quale terreno migliore per confrontarsi se non quello di Expo dove il tema è “Nutrire il pianeta, energia per la vita?”. Insomma, una giornata dove anche i vinti, per una volta, sono sembrati un po’ vincitori.
Alessandro Ribaldi