Expo 2015: una nuova agricoltura senza chimica per proteggere le api e la biodiversità

Il miele come simbolo della biodiversità, ma anche come testimone della vita dei fiori e degli apicoltori, di un ambiente sano e di un'agricoltura senza chimica. Questo è stato il tema centrale della conferenza che si è svolto nei giorni scorso ad Expo 2015, all'interno del parco delle biodiversità.

Il miele come simbolo della biodiversità, ma anche come testimone della vita dei fiori e degli apicoltori, di un ambiente sano e di un’agricoltura senza chimica. Questo è stato il tema centrale della conferenza che si è svolto nei giorni scorso ad Expo 2015, all’interno del parco delle biodiversità.

Al centro del convegno organizzato da Alce Nero marchio biologico dal 1978, dal titolo “Diritti alla Terra-Biodiversità e Conversione: il Manifesto per una nuova agricoltura”, l’intenso legame che si instaura tra ape e apicoltore, un rapporto profondo che, come ha spiegato Diego Pagani, presidente Conapi, è quasi impossibile ritrovare in natura.

In inglese, ad esempio, apicoltore si dice beekeeper che letteralmente si traduce con guardiano delle api. “Alle api – ha spiegato Pagani – non si impone, ma si propone“. Questo affascinante insetto, infatti, non è domesticabile e, quindi, il rapporto è basato sulla simbiosi con l’uomo.

expo alcenero2

Detto ciò, l’aspetto che più preoccupa è che le api, a oggi, nel mondo non stanno bene. Nell’attuale sistema agricolo, infatti, trovano sempre meno spazio. La colpa è, principalmente, dei pesticidi. Una colpa, oltretutto, che sta rischiando di trasformarsi in dramma.

L’85% degli alimenti che l’uomo mangia – ha dichiarato ancora Pagani – è frutto dell’impollinazione delle api“. Se questa catena, quindi, dovessee rompersi il sistema dell’alimentazione ne pagherebbe delle gravi conseguenze.

È anche per questo che bisogna cambiare passo e l’agricoltura biologica può fungere da garante di un modo di coltivare più sano per tutti, “una possibilità da prendere come modello agricolo, un’occasione da non lasciarsi sfuggire – ha dichiaratoTiziano Quaini, perché Quando facciamo la spesa compiamo un vero e proprio atto politico“.

Rossella Muroni direttrice di Legambiente ha invece evidenziato come il surplus economico dei prodotti ecologici non sia un problema come al contrario possa pensare l’opinione pubblica:

“Il prezzo più elevato di un prodotto ecologico è giusto perché dà il giusto valore ad un alimento. Puoi comprare un litro d’olio a 4 euro, il libero mercato te lo permette. Ma acquistando quel prodotto, a quella cifra, bisognerà avere la consapevolezza che non può essere considerato olio di oliva“.

L’incontro, ovviamente, oltre ai singoli interventi, aveva un solo e indiscusso protagonista: il manifesto per una nuova agricoltura. Partendo dal presupposto che la stessa terra che garantisce la vita è sempre maggiormente oggetto di speculazione diventando prigioniera di soldi, sfruttamento e veleno. C’è il bisogno di far tornare la terra ad essere libera, perché una terra libera produce cibo libero. Una sorta di diritto alla terra, oggi non garantito, che possa permettere all’uomo di servirsi di un’alimentazione vera, buona, non alienata e figlia di una filiera conosciuta e conoscibile. Il cibo, quindi, come relazione.

Alce Nero, con il grande supporto di Legambiente, si è fatto promotore di questo grande progetto nazionale di conversione. Un passaggio che vuole portare dall’agricoltura convenzionale a quella biologica, aumentando dal 6% al 20% la superficie coltivata a bio e garantendo ai produttori che vi si impegnino un mercato di evoluzione e una remunerazione adeguata.

L’agricoltura biologica ha grande futuro – ha dichiarato Luca Cavazzoni di Alce Nero – è una soluzione rispettosa per il piante è portatrice di un nuovo modello economico. Un modello giusto, equo e illuminato in cui ogni elemento, vegetale o animale, sia parte integrante sostanziale di un progetto. Produrremo ricchezza a tutto tondo, dove a beneficiarne saranno tutti”.

salvini expo

A chiudere l’incontro lo chef Simone Salvini che in Expo è il responsabile di un punto ristoro in Expo nato proprio dall’incontro di Alce Nero e Berberè (giovane società bolognese dei fratelli Aloe che ha rivoluzionato il concetto della pizza). Lo chef fiorentino ha deliziato tutti i presenti offrendo un’insolita insalata con anguria scottata in padella 100% vegan.

piatto salvini

Una giornata particolare, dove probabilmente sono state gettate le basi per qualcosa di speciale.

Alessandro Ribaldi

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