Il Drago di Vaia come la fenice: distrutto da un incendio doloso è tornato a vivere sull’Alpe Cimbra

Dopo essere stato distrutto da un incendio doloso, il Drago di Vaia realizzato con il legno recuperato dalla devastante tempesta Vaia è tornato e si può visitare

Il maestoso “Drago di Vaia”, opera dell’artista vicentino Marco Martalar, torna a vivere sui monti di Lavarone. L’aveva già annunciato tempo fa la Magnifica comunità di Folgaria, che aveva condiviso sui social un messaggio criptico ma accompagnato da hashtag rivelatori come #dragovaia, #countdown, #marcomartalar, #lavaronegreenland e #staytuned.

L’opera originale, realizzata con il legno recuperato dalla devastante tempesta Vaia del 2018, era stata distrutta in un incendio doloso il 21 agosto 2023. Il drago, alto sei metri e lungo sette, era diventato una vera attrazione turistica, richiamando 500.000 visitatori in poco più di un anno e mezzo.

La sua perdita ha lasciato un vuoto profondo nella comunità locale e nei numerosi turisti che avevano imparato ad amare questa scultura a cielo aperto e proprio per questo motivo la notizia del ritorno del drago è stata accolta con grande entusiasmo.

Installato tra i boschi degli Altipiani Cimbri

Marco Martalar, raggiunto telefonicamente, aveva cercato di mantenere il riserbo, confermando però che i lavori per la ricostruzione erano in corso e che l’opera sarebbe stata pronta entro l’estate. Ha dichiarato, cercando di smorzare la curiosità:

Stanno dicendo di tutto, diciamo che ci sto lavorando. Non posso dire di più, se non che entro l’estate il drago tornerà.

Il nuovo drago, come il suo predecessore, è stato ora installato tra i boschi degli Altipiani Cimbri, una zona che include Folgaria, Lavarone, Luserna e Vigolana. Questa iniziativa fa parte di un più ampio progetto di valorizzazione del territorio e di promozione turistica, che vede nella natura e nell’arte una combinazione vincente.

L’incendio doloso che distrusse il drago aveva scosso profondamente la comunità, dando vita a numerose manifestazioni di solidarietà. Una raccolta fondi per la ricostruzione e una processione di persone che rendevano omaggio alle ceneri del drago avevano testimoniato l’affetto e l’importanza di questa opera d’arte per la zona.

Ma l’attesa per la rinascita del drago è finita e tutte le persone che hanno ammirato il lavoro di Martalar possono finalmente guardare con speranza e entusiasmo al ritorno di una scultura che è diventata simbolo di resilienza e rinascita, proprio come una Fenice che risorge dalle sue ceneri e che con questa ricostruzione lo sarà ancora di più.

Da oggi 22 giugno è possibile visitare il Drago di Vaia di Lavarone. Realizzato con 6 tonnellate di legno carbonizzato, 16 metri di lunghezza e 7 di altezza, è la scultura di drago in legno più grande al mondo.

Il nuovo Drago, creato con le radici della tempesta Vaia e pezzi di legno volutamente bruciati, porta con sé la memoria del suo predecessore. L’inaugurazione ufficiale (a numero chiuso) si terrà il 1° luglio alle ore 11.

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Fonte: Il Dolomiti

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