Dalle Stregherie agli squali degli abissi: le mostre più belle di Bologna in primavera

Scopri le mostre imperdibili a Bologna nella primavera del 2024, un'occasione per ammirare opere di artisti nazionali ed internazionali

Questo mese a Bologna, un’ampia varietà di mostre da segnare sul calendario, la scena culturale sotto le due Torri offre numerose occasioni per esplorare artisti e figure storiche che hanno lasciato un segno indelebile nel tempo. Dai un’occhiata agli eventi più significativi.

Stregherie

Stregherie

La mostra “Stregherie” è ospitata a Bologna presso il Palazzo Pallavicini fino al 16 giugno 2024. Curata da Luca Scarlini, esperto di esoterismo, la mostra presenta una vasta raccolta di opere d’arte e oggetti legati al mondo della stregoneria. Esposte anche opere provenienti da collezioni pubbliche e private italiane ed estere, insieme a oggetti prestati da istituzioni come il Museum of Witchcraft and Magic in Cornovaglia e il Museo delle Civiltà di Roma. Attraverso nove sale tematiche, i visitatori possono esplorare l’antica religione di Diana, la Grande Madre, comprendendo la sua storia, i luoghi e i riti associati. La mostra, precedentemente esposta con successo alla Villa Reale di Monza, offre nuove opere d’arte, sorprese e oggetti inediti, rendendola un’esperienza unica e avvincente per tutti i partecipanti.

Squali e abissi

squali e abissi

La mostra “Squali e Abissi” a Palazzo Pallavicini è in esposizione fino al 10 giugno. Con oltre 60 esemplari di squali, offre un’opportunità unica di esplorare la perfezione di questi predatori marini. Attraverso l’analisi della loro biologia, si svelano i segreti della loro potenza e adattabilità. La mostra permette anche di immergersi nel mondo misterioso degli abissi marini, evidenziando la bellezza e la fragilità di queste creature. Un viaggio coinvolgente che sottolinea l’importanza della conservazione, evidenziando che gli squali sono più spesso vittime dell’uomo piuttosto che viceversa.

Mario De Maria, “Marius Pictor” (1852-1924). Ombra Cara

Mario De Maria, Marius Pictor (1852-1924). Ombra Cara

In commemorazione del centenario della morte di Mario De Maria, noto come “Marius Pictor”, il Museo Ottocento Bologna presenta la mostra “Mario De Maria, ‘Marius Pictor’ (1852-1924). Ombra cara”, in programma dal 21 marzo al 30 giugno 2024. La mostra espone 70 dipinti, inclusi capolavori, opere inedite e opere restaurate dal museo stesso, provenienti da rinomate istituzioni museali italiane e collezioni private nazionali e internazionali. Questa esposizione antologica offre un’analisi approfondita della produzione di De Maria, rivelando il suo singolare percorso artistico e il suo ruolo pionieristico nel movimento simbolista italiano.

Vertigo – Video Scenarios Of Rapid Changes. Le mutazioni della società in Videoarte

Vertigo – Video Scenarios Of Rapid Changes. Le mutazioni della società in Videoarte

La Fondazione MAST presenta la mostra “Vertigo – Video Scenarios of Rapid Changes”, curata da Urs Stahel, che espone opere video di 29 artisti internazionali. La mostra, in programma fino al 30 giugno, ospita 34 opere video che esplorano le rapide trasformazioni della società in vari ambiti, come il lavoro, il commercio, l’ambiente e la comunicazione. Divisa in sei sezioni tematiche, la mostra include anche “Intermezzi”, video installazioni che commentano gli eventi contemporanei e lo stato del mondo. Un aspetto peculiare della mostra è la fruizione dell’audio tramite telefono cellulare e cuffie, mediante QR code accanto alle installazioni, rendendo l’esperienza interattiva e coinvolgente. Ogni opera è accompagnata da informazioni sulla durata, il contenuto e l’area tematica.

Insurrezioni dello sguardo

Insurrezioni dello sguardo

Questa mostra collettiva alla Pinacoteca Civica “Graziano Campanini” fino al 28 luglio, Insurrezioni dello sguardo, ha un titolo che evidenzia il dialogo tra artista e pubblico, fondamentale nell’arte, dove lo sguardo libero dell’artista si confronta con quello aperto e disponibile dell’osservatore. Questo scambio promuove l’evoluzione e la trasformazione dell’arte, spingendo entrambe le parti a superare i confini convenzionali e ad abbracciare l’innovazione.

Sebbene la novità possa risultare destabilizzante, soprattutto per gli spettatori, il confronto tra opere di scultura contemporanea e arte storica in una pinacoteca rivela l’intenzione di esplorare i legami tra epoche diverse. Ogni opera, antica o contemporanea, riflette le idee del suo tempo, fungendo da specchio per la società e la cultura in cui è stata creata.

Questo confronto offre ai visitatori l’opportunità di cogliere similitudini e divergenze tra periodi diversi, arricchendo la comprensione dell’arte nel suo complesso. La pinacoteca diventa così un punto d’incontro tra passato e presente, dove il dialogo arricchisce la comprensione dell’arte attraverso i secoli, rivelando la sua persistenza e vitalità nel tempo.

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