Scopri le mostre imperdibili a Bologna nella primavera del 2024, un'occasione per ammirare opere di artisti nazionali ed internazionali
Indice
Questo mese a Bologna, un’ampia varietà di mostre da segnare sul calendario, la scena culturale sotto le due Torri offre numerose occasioni per esplorare artisti e figure storiche che hanno lasciato un segno indelebile nel tempo. Dai un’occhiata agli eventi più significativi.
Stregherie
Mario De Maria, “Marius Pictor” (1852-1924). Ombra Cara
In commemorazione del centenario della morte di Mario De Maria, noto come “Marius Pictor”, il Museo Ottocento Bologna presenta la mostra “Mario De Maria, ‘Marius Pictor’ (1852-1924). Ombra cara”, in programma dal 21 marzo al 30 giugno 2024. La mostra espone 70 dipinti, inclusi capolavori, opere inedite e opere restaurate dal museo stesso, provenienti da rinomate istituzioni museali italiane e collezioni private nazionali e internazionali. Questa esposizione antologica offre un’analisi approfondita della produzione di De Maria, rivelando il suo singolare percorso artistico e il suo ruolo pionieristico nel movimento simbolista italiano.
Vertigo – Video Scenarios Of Rapid Changes. Le mutazioni della società in Videoarte
La Fondazione MAST presenta la mostra “Vertigo – Video Scenarios of Rapid Changes”, curata da Urs Stahel, che espone opere video di 29 artisti internazionali. La mostra, in programma fino al 30 giugno, ospita 34 opere video che esplorano le rapide trasformazioni della società in vari ambiti, come il lavoro, il commercio, l’ambiente e la comunicazione. Divisa in sei sezioni tematiche, la mostra include anche “Intermezzi”, video installazioni che commentano gli eventi contemporanei e lo stato del mondo. Un aspetto peculiare della mostra è la fruizione dell’audio tramite telefono cellulare e cuffie, mediante QR code accanto alle installazioni, rendendo l’esperienza interattiva e coinvolgente. Ogni opera è accompagnata da informazioni sulla durata, il contenuto e l’area tematica.
Insurrezioni dello sguardo
Questa mostra collettiva alla Pinacoteca Civica “Graziano Campanini” fino al 28 luglio, Insurrezioni dello sguardo, ha un titolo che evidenzia il dialogo tra artista e pubblico, fondamentale nell’arte, dove lo sguardo libero dell’artista si confronta con quello aperto e disponibile dell’osservatore. Questo scambio promuove l’evoluzione e la trasformazione dell’arte, spingendo entrambe le parti a superare i confini convenzionali e ad abbracciare l’innovazione.
Sebbene la novità possa risultare destabilizzante, soprattutto per gli spettatori, il confronto tra opere di scultura contemporanea e arte storica in una pinacoteca rivela l’intenzione di esplorare i legami tra epoche diverse. Ogni opera, antica o contemporanea, riflette le idee del suo tempo, fungendo da specchio per la società e la cultura in cui è stata creata.
Questo confronto offre ai visitatori l’opportunità di cogliere similitudini e divergenze tra periodi diversi, arricchendo la comprensione dell’arte nel suo complesso. La pinacoteca diventa così un punto d’incontro tra passato e presente, dove il dialogo arricchisce la comprensione dell’arte attraverso i secoli, rivelando la sua persistenza e vitalità nel tempo.
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