Il Baratto Wine Day ne è un esempio: nato su Twitter circa un anno fa, ha debuttato il 29 novembre 2009 a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, quando un gruppo di amici (con la sponsorizzazione di Surbir) ha passato la mattinata fra lo scambio di bottiglie e il pranzo al Rigoletto.
Riduzione degli sprechi, promozione e socializzazione: sono alcuni dei vantaggi che si possono avere dal baratto, una forma di scambio di beni che potrebbe sembrare obsoleta nella moderna economia basata sul denaro, ma che invece è oggi ancora possibile.
Il Baratto Wine Day ne è un esempio: nato su Twitter circa un anno fa, ha debuttato il 29 novembre 2009 a Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia, quando un gruppo di amici (con la sponsorizzazione di Surbir) ha passato la mattinata fra lo scambio di bottiglie e il pranzo al Rigoletto.
L’idea è stata poi presentata durante la prima Vinix Unplugged Unconference e torna quest’anno a Genova, il 7 giugno, a Terroir Vino, la manifestazione di TigullioVino che ogni anno riunisce produttori e vini selezionati dalle commissioni degustatrici del portale.
Il meccanismo è questo: voi portate la vostra bottiglia di vino, non importa la cantina o l’annata, basta che sia del buon vino, e potete prenderne in cambio un’altra, che magari non conoscete e volete assaggiare. Ripetiamo: non importa il valore monetario della bottiglia che lasciate (ovviamente ci si affida al buon senso circa la sua qualità): per ogni bottiglia se ne può prendere una (tranne per le magnum, che valgono due bottiglie).
I vantaggi sono diversi: promuovere la propria cantina che, altrimenti, non potrebbe varcare i confini locali, arricchire una collezione di vini a costo zero, far conoscere un vino poco noto cui siamo particolarmente affezionati o semplicemente assaggiare vini provenienti da tutta Italia e socializzare con chi ha la vostra stessa passione.
Eleonora Cresci