Si svolgerà a Traversetolo (prov. di Parma), paesino immerso nelle campagne emiliane, la prima edizione di Articoltura, curioso connubio tra sperimentazioni artistiche e percorsi nel mondo dell'agricoltura e del paesaggio italiani.
Si svolgerà a Traversetolo (prov. di Parma), paesino immerso nelle campagne emiliane, la prima edizione di Articoltura, curioso connubio tra sperimentazioni artistiche e percorsi nel mondo dell’agricoltura e del paesaggio italiani.
L’evento, organizzato da Anna Kauber, architetto d’interni e progettista di spazi verdi, si svolgerà dal 25 giugno al 3 luglio, è sarà suddiviso in tre fasi principali:
1) un workshop di una settimana, in cui gli studenti del Master Paesaggi straordinari del Politecnico e NEBA di Milano interverranno creativamente su alcuni punti di distribuzione del latte crudo a Parma;
2) un convegno – il 3 luglio – aperto al pubblico, ricco di ospiti che discuteranno di tematiche agroambientali secondo ottiche molto diverse tra loro. Ci sarà ad esempio Don Ennio Stamile, delegato regionale Caritas Calabria e parroco di Cetraro, che parlerà delle condizioni di vita e di lavoro di una zona ad alta penetrazione mafiosa come appunto la Calabria. E poi la performance dell’attore Piergiorgio Gallicani, l’incontro con il regista Giorgio Diritti, la proiezione del filmato Tre domande al poeta in cui Tonino Guerra parla dei suoi luoghi del cuore;
3) e infine – nella serata del 3 luglio – la proiezione del film Il vento fa il suo giro, con la quale si concluderà Articoltura 2010.
Patrocinato dalla Camera di Commercio di Parma, dalla Provincia di Parma e dal Comune di Traversetolo, l’evento si proporrà quindi di mettere in contatto il mondo dell’agricoltura con ambiti di discipline differenti, in special modo arte e cultura. Come spiegato nel sito ufficiale articoltura.com, infatti: “salvaguardare il paesaggio italiano vuol dire poter assicurare alle generazioni future una qualità di vita migliore; trasmettere memorie, conoscenze e valori fondativi che la cultura contadina ha saputo esprimere; tutelare il senso di identità e appartenenza ai luoghi e all’ambiente umano che ci circonda; e non ultimo garantire a tanti la possibilità di un lavoro serio, gratificante e pieno di antica dignità”.
Roberto Zambon