Prosegue l’apocalisse di fuoco in Turchia. Evacuata la centrale termoelettrica di Milas, minacciata dai violenti incendi

La Turchia continua a bruciare. Evacuata la centrale termoelettrica, alimentata a carbone e olio combustibile, minacciata dalle alte fiamme

Sono giorni drammatici quelli che sta vivendo la Turchia dalla fine di luglio. Da oltre una settimana il Paese è alle prese con decine di devastanti incendi, che hanno già provocato 8 vittime e migliaia di sfollati. E ieri la situazione è precipitata quando il fuoco ha raggiunto anche la centrale termoelettrica di Milas, nella provincia di Muğla. In un primo momento i vigili del fuoco e due Canadair erano riusciti a domare i roghi, ma in serata i forti venti hanno alimentato le fiamme, diventate spaventosamente alte. Così è scattata l’evacuazione dell’impianto, alimentato a carbone e olio combustibile.

Tutto il personale della centrale è stato allontanato dall’edificio e tutti i materiali infiammabili ed esplosivi sono stati rimossi per evitare la catastrofe. In pochi minuti nello stabilimento sono sono state posizionate diverse cisterne d’acqua e sono giunti altri pompieri.

Le immagini provenienti dalla centrale termoelettrica, pubblicate su Twitter dal sindaco di Milas Muhammet Tokat, sono terrificanti.

Quando è iniziata l’evacuazione dell’impianto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan stava rilasciando un’intervista televisiva.

La centrale termica sta affrontando la minaccia di un incendio – ha comunicato al pubblico – C’è stato un vento tremendo. Altrimenti sarebbe stato più facile contenerlo.

Fortunatamente i vigili del fuoco sono riusciti a tenere sotto controllo le fiamme e, come annunciato dal direttore delle comunicazioni presidenziali Fahrettin Altun, le unità principali della centrale non hanno subito grossi danni in base a quanto emerso da un primo sopralluogo.

Ma in tante altre aree della Turchia (così come in altri Paesi del Mediterraneo, tra cui l‘Italia e la Grecia) l’emergenza incendi è ancora in corso. A causa delle violenti fiamme sono già morte otto persone, tra cui due pompieri e si registrano centinaia di feriti.

Negli ultimi giorni migliaia, tra residenti e turisti, sono stati evacuati da case, resort e altre strutture e sono già andati in fumo oltre 120mila ettari di boschi. Un vero e proprio inferno, dietro cui sembra esserci (ancora una volta!) la mano dell’uomo.

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Fonti: Al Jazeera / Fahrettin Altun(Twitter) / Muhammet Tokat(Twitter)

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