La Turchia continua a bruciare. Evacuata la centrale termoelettrica, alimentata a carbone e olio combustibile, minacciata dalle alte fiamme
Sono giorni drammatici quelli che sta vivendo la Turchia dalla fine di luglio. Da oltre una settimana il Paese è alle prese con decine di devastanti incendi, che hanno già provocato 8 vittime e migliaia di sfollati. E ieri la situazione è precipitata quando il fuoco ha raggiunto anche la centrale termoelettrica di Milas, nella provincia di Muğla. In un primo momento i vigili del fuoco e due Canadair erano riusciti a domare i roghi, ma in serata i forti venti hanno alimentato le fiamme, diventate spaventosamente alte. Così è scattata l’evacuazione dell’impianto, alimentato a carbone e olio combustibile.
Tutto il personale della centrale è stato allontanato dall’edificio e tutti i materiali infiammabili ed esplosivi sono stati rimossi per evitare la catastrofe. In pochi minuti nello stabilimento sono sono state posizionate diverse cisterne d’acqua e sono giunti altri pompieri.
16.54 – Alevler termik santrale dayandı… pic.twitter.com/jxy8VcMzFZ
— Av. Muhammet Tokat (@MuhammetTokat48) August 4, 2021
Le immagini provenienti dalla centrale termoelettrica, pubblicate su Twitter dal sindaco di Milas Muhammet Tokat, sono terrificanti.
Alevler Termik Santrale girdi… Santral şu an tamamen boşaltılıyor ve şimdi sirenler çalıyor… pic.twitter.com/pWBn4bmQPh
— Av. Muhammet Tokat (@MuhammetTokat48) August 4, 2021
Quando è iniziata l’evacuazione dell’impianto il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan stava rilasciando un’intervista televisiva.
La centrale termica sta affrontando la minaccia di un incendio – ha comunicato al pubblico – C’è stato un vento tremendo. Altrimenti sarebbe stato più facile contenerlo.
Fortunatamente i vigili del fuoco sono riusciti a tenere sotto controllo le fiamme e, come annunciato dal direttore delle comunicazioni presidenziali Fahrettin Altun, le unità principali della centrale non hanno subito grossi danni in base a quanto emerso da un primo sopralluogo.
Ma in tante altre aree della Turchia (così come in altri Paesi del Mediterraneo, tra cui l‘Italia e la Grecia) l’emergenza incendi è ancora in corso. A causa delle violenti fiamme sono già morte otto persone, tra cui due pompieri e si registrano centinaia di feriti.
Negli ultimi giorni migliaia, tra residenti e turisti, sono stati evacuati da case, resort e altre strutture e sono già andati in fumo oltre 120mila ettari di boschi. Un vero e proprio inferno, dietro cui sembra esserci (ancora una volta!) la mano dell’uomo.
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Fonti: Al Jazeera / Fahrettin Altun(Twitter) / Muhammet Tokat(Twitter)
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