Il Golfo del Messico, funestato da un'altra esplosione seguita da un incendio. Questa volta il luogo del disastro è la piattaforma petrolifera di Abkatun Alfa, gestita dal colosso messicano Pemex. Sono 4 le vittime accertate, 16 i feriti e circa 300 le persone evacuate dalla struttura
Il Golfo del Messico, funestato da un’altra esplosione seguita da un incendio. Questa volta il luogo del disastro è la piattaforma petrolifera di Abkatun Alfa, gestita dal colosso messicano Pemex (Petróleos Mexicanos). Sono 4 le vittime accertate, 16 i feriti e circa 300 le persone evacuate dalla struttura.
Torna l’incubo della BP. Ma la notizia è passata quasi in sordina, scambiata forse per un pesce d’aprile, ma purtroppo non si tratta di uno scherzo. A dare la conferma ufficiale è stata la stessa Pemex:
“Questa mattina la zona di disidratazione e di pompaggio ha preso fuoco nella piattaforma permanente di Abkatun nella Baia di Campeche. Il piano di emergenza di Pemex è stato subito messo in azione e 302 lavoratori sono stati evacuati e trasferiti in altre piattaforme della zona” fa sapere la società.
La causa? Si parla di guasto tecnico ai processi di funzionamento. Otto imbarcazioni antincendio hanno tentato di domare l’incendio e di controllare l’emergenza. Scarne le notizie sulle criticità ambientali generate dall’evento. La Petróleos Mexicanos al momento si è occupata più della conta delle vittime.
Secondo le stime ufficiali, quattro sono stati i lavoratori deceduti: uno di Pemex, uno delle società Cotemar e altri due non sono ancora stati identificati, e 16 feriti (quattro di Pemex e 12 di società che forniscono servizi sulla piattaforma), portati presso gli ospedali della zona.
Confirmados 4 trabajadores fallecidos y 16 lesionados (2 de ellos en estado delicado) por el accidente en la plataforma Abkatún
— Petróleos Mexicanos (@Pemex) 1 aprile 2015
Eppure il direttore generale della Petróleos Mexicanos, Emilio Lozoya, si è recato sul posto per capire come avviare le procedure di protezione contro l’incendio. La piattaforma poggia sulla cosiddetta Sonda de Campeche, l’estensione sottomarina della penisola dello Yucatan nel Golfo del Messico.
Cerca de 300 trabajadores de la plataforma han sido desalojados. Para atender la emergencia, se cuenta con 8 barcos contraincendio
— Petróleos Mexicanos (@Pemex) 1 aprile 2015
Secondo quanto rivelato con una successiva nota dalla società, l’incendio nella piattaforma di Abkatun non ha causato alcuna fuoriuscita in mare, “solo” uno sversamento di idrocarburi contenuto da navi specializzate.
Ecco altre immagini dei tentativi di domare le fiamme:
Sigue el fuego en abkatun alfa @UnoNoticias @AztecaSiete @NTelevisa_com @Milenio pic.twitter.com/zJbIoEfjee
— مطلقة Palparratas (@palparratas) 1 aprile 2015
Lo unico que se tiene es #FuegoEnElMar con #Pemex aun con problemas en la plataforma Abkatun-a #SolucionesNoProblemas pic.twitter.com/8gp8oFhMze
— مطلقة Palparratas (@palparratas) 1 aprile 2015
L’amministratore delegato Lozoya ha minimizzato, spostando l’attenzione sull’impatto dell’incidente sulla produzione che “sarà minimo”.
Durante la sua visita ai lavoratori ricoverati negli ospedali, ha inoltre aggiunto che “i protocolli di sicurezza interna hanno funzionato correttamente, consentendo che l’evacuazione della piattaforma fosse stata effettuata in modo tempestivo ed efficiente”.
Ma quanto è “minimo” lo sversamento di idrocarburi di cui parla? Davvero è stato contenuto? Appare improbabile vista l’entità dell’incendio, con fiamme alte per ore.
Golfo Messico,esplode piattaforma:1 morto e 16feriti.Dov’è la sicurezza delle trivelle? #PEMEX http://t.co/d1sz1C2ZHH pic.twitter.com/Jprif7xTeS
— Greenpeace Italia (@Greenpeace_ITA) 1 aprile 2015
Francesca Mancuso
Foto: Twitter
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