Un nuovo disastro ambientale è avvenuto a largo delle coste nigeriane, dove una petroliera ha preso fuoco sversando in mare tonnellate di greggio
Ancora un nuovo disastro ambientale avvenuto in mare a causa dell’estrazione e della raffinazione di petrolio, dopo i recenti drammi sulle coste del Perù e dell’Ecuador. Una nave adibita alla raffinazione e allo stoccaggio di petrolio è esplosa al largo delle coste della Nigeria lo scorso mercoledì, sversando in mare migliaia di litri di carburante e spezzando la vita dei dieci membri dell’equipaggio che si trovavano a bordo. Le autorità locali non hanno ancora chiarito se ci sono state vittime per l’incendio seguito allo scoppio – benché nessun membro dell’equipaggio abbia finora risposto alle comunicazioni dei soccorritori e si teme il peggio.
L’imbarcazione esplosa, il Trinity Spirit, può lavorare fino a 22.000 barili di petrolio al giorno ed immagazzinarne fino a due milioni secondo le specifiche della casa produttrice. Secondo indiscrezioni la nave, al momento dell’esplosione, conteneva circa 50.000 barili di greggio che sarebbero finiti dispersi in mare – ma almeno le attività estrattive erano bloccate.
Al momento sono in corso indagini delle autorità locali: oltre a determinare l’eventuale presenza di vittime umane nell’incidente, si cerca di comprendere l’esatta dinamica degli eventi, le cause dell’esplosione e le responsabilità del disastro. Solo alla fine dell’inchiesta, sarà rilasciata una dichiarazione esaustiva e il più possibile lontana da contaminazioni.
Si è già tentato il possibile per provare a contenere la marea nera che è seguita all’esplosione: volontari ambientalisti, comunità locali e anche i dipendenti della vicina compagnia petrolifera statunitense Chevron sono scesi in campo per limitare i danni del disastro.
Posted by Harrison Okene on Thursday, February 3, 2022
Trinity Spirit è la principale petroliera operante nel giacimento nigeriano di Ukpokiti (OML 108): l’esplosione degli ultimi giorni ricorda molto da vicino un altro grande disastro della storia recente, avvenuto nel 2010 nelle acque del Golfo del Messico, quando prese fuoco la petroliera Deepwater Horizon, rilasciando in mare migliaia di tonnellate di greggio (oltre ai fumi della combustione che furono rilasciati nell’aria).
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