La pressione su Bolsonaro cresce di giorno in giorno: preoccupato per eventuali sanzioni, invierà l'esercito per domare le fiamme in Amazzonia
Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha finalmente deciso di intervenire per domare gli incendi che continuano a distruggere la foresta amazzonica e ha fatto sapere che invierà l’esercito nelle zone devastate dalle fiamme.
Pochi giorni fa, il presidente Bolsonaro aveva incolpato le ONG, responsabili di aver appiccato gli per screditare l’operato del governo brasiliano agli occhi del mondo.
A tali accuse, le associazioni ambientaliste hanno risposto che la responsabilità degli incendi è da cercare tra agricoltori e allevatori, che stanno deforestando l’Amazzonia per ampliare le loro attività produttive, incoraggiati dallo stesso Bolsonaro.
Ipotesi sicuramente più credibile di quella offerta dal presidente brasiliano, se si considerano i dati relativi all’aumento di deforestazione e incendi che stanno interessando la foresta da quando Bolsonaro è al governo.
Ad incolpare le aziende che operano in Amazzonia e il governo brasiliano sono anche gli indigeni: è diventato virale il video della donna Pataxò che denuncia la distruzione della foresta.
Dopo che i riflettori si sono accesi sulla situazione in Amazzonia, i cittadini sono scesi in piazza per protestare contro le scelte politiche di Bolsonaro appoggiati da personalità dello spettacolo e della politica.
Due giorni fa, Macron ha annunciato l’intenzione di discutere dei roghi che stanno distruggendo la foresta amazzonica durante il G7 che si sta svolgendo proprio oggi in Francia.
“La nostra casa sta bruciando. Letteralmente. La foresta pluviale amazzonica – il polmone che produce il 20% dell’ossigeno del nostro pianeta – è in fiamme. È una crisi internazionale. Membri del vertice del G7, discutiamo di questo primo ordine di emergenza tra due giorni!”, ha twittato il presidente francese.
Our house is burning. Literally. The Amazon rain forest – the lungs which produces 20% of our planet’s oxygen – is on fire. It is an international crisis. Members of the G7 Summit, let's discuss this emergency first order in two days! #ActForTheAmazon pic.twitter.com/dogOJj9big
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) August 22, 2019
La pressione su Bolsonaro cresce di giorno in giorno e il presidente teme che possa saltare l’accordo commerciale recentemente siglato tra i paesi del Mercosur e l’Unione europea: gli Stati europei potrebbero rivedere le condizioni dell’intesa a causa di quanto sta succedendo in Amazzonia, poiché una clausola importante per l’accordo prevede proprio la tutela della foresta, in quanto risorsa fondamentale per tutto il Pianeta.
Bolsonaro è preoccupato anche per eventuali sanzioni che potrebbero arrivare dalla comunità internazionale e dopo aver autorizzato l’invio delle forze armate contro gli incendi ha dichiarato che:
“La foresta amazzonica è parte essenziale della storia del Brasile. Gli incendi forestali avvengono in tutto il mondo e non possono essere utilizzati come pretesto per sanzioni internazionali. Siamo consapevoli che dobbiamo proteggere l’Amazzonia e stiamo agendo per combattere la deforestazione illegale”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente USA Donald Trump per offrire sostegno a Bolsonaro:
“Ho appena parlato con il presidente Jair Bolsonaro. Le nostre prospettive commerciali sono entusiasmanti e il nostro legame è forte, forse più di sempre. Gli ho detto che se gli Usa possono aiutare il Brasile con gli incendi dell’Amazzonia, siamo pronti ad assisterli”, ha scritto Trump su twitter.
Just spoke with President @JairBolsonaro of Brazil. Our future Trade prospects are very exciting and our relationship is strong, perhaps stronger than ever before. I told him if the United States can help with the Amazon Rainforest fires, we stand ready to assist!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) August 23, 2019
Ora ci auguriamo che gli incendi in Amazzonia vengano spenti al più presto e che il mondo della politica apra gli occhi sull’importanza della tutela della ambiente, fondamentale se vogliamo avere un futuro.
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Tatiana Maselli