Il nuovo report delle Nazioni Unite sulla siccità dimostra nuovamente quanto questo problema globale sia a dir poco allarmante. Entro il 2050 la siccità colpirà quasi tutti i Paesi del mondo con drammatiche ripercussioni sull'ecosistema, sulla biodiversità e sulla salute umana
La siccità avanza a ritmi sempre più veloci e inquietanti. A renderlo noto il nuovo report dell’Onu dal titolo Drought in Numbers 2022. I dati sono allarmanti, uno su tutti: entro il 2050, la siccità potrebbe colpire oltre il 75% della popolazione mondiale, da 4,8 a 5,7 miliardi di persone potrebbero vivere in aree con carenza d’acqua per almeno un mese all’anno e ben 216 milioni di persone potrebbero essere sfollate dalle loro case.
Nell’analisi condotta dagli esperti dell’organizzazione intergovernativa la situazione siccità appare ancora più drammatica di quanto già non lo so sia poiché la crisi climatica sta aggravando il suo impatto sull’ecosistema. E dovremmo essercene fatti già un’idea da quanto sta avvenendo in Europa con il nostro Po ridotti ormai a un piccolo ristagno d’acqua.
La siccità non è solo un problema su scala globale, ma anche una catastrofe naturale vera e propria. Sebbene questa rappresenti solamente il 15% di tutti i disastri naturali che si verificano sul Pianeta, la siccità ha causato il maggior numero di vite umane nel mondo. Dal 1900 al 2022 ha infatti provocato la morte di più di 10 milioni di persone secondo il rapporto. L’Africa il continente più colpito in assoluto.
I fatti e le cifre di questa pubblicazione puntano tutti nella stessa direzione: una traiettoria ascendente nella durata delle siccità e nella gravità degli impatti, che non colpisce solo le società umane ma anche i sistemi ecologici da cui dipende la sopravvivenza di tutta la vita, compreso quello della nostra stessa specie,
ha affermato Ibrahim Thiaw, segretario esecutivo dell’UNCCD.
Cosa succederà entro il 2050
Dal rapporto emerge che la siccità sia aumentata del 29% dal 2000 e che attualmente sulla Terra vi siano 2,3 miliardi di persone che affrontano l’emergenza acqua e lo stress idrico. Se il problema siccità non si dovesse intensificare ancor di più allora:
- 700 milioni di persone o più potrebbero essere sfollate per il rischio siccità entro il 2030
- un bambino su quattro vivrà in aree toccate da grave siccità entro il 2040
- più di tre quarti della popolazione mondiale potrebbe essere colpita dalla siccità entro il 2050
- 216 milioni di persone potrebbero essere costrette a migrare per la sovrappopolazione, l’innalzamento del livello dei mari, il calo di produttività dei terreni e la scarsità d’acqua entro il 2050
Solo per via del cambiamento climatico nei prossimi decenni almeno 129 paesi dovranno fare i conti con un netto aumento della siccità e della desertificazione. Si stima che il 75% della popolazione mondiale sperimenterà la siccità entro il 2050, se non prima.
Siamo a un bivio. Dobbiamo orientarci verso le soluzioni piuttosto che continuare con azioni distruttive, credendo che un cambiamento marginale possa curare il fallimento sistemico,
ha continuato Thiaw.
Il nuovo rapporto UNCCD rileva che 128 paesi hanno espresso la volontà di raggiungere o superare la neutralità del degrado del suolo attuando delle politiche più attente al problema. A tale scopo le Nazioni Unite hanno lanciato l’iniziativa di sensibilizzazione Droughtland che verrà presentata il 17 giugno. In tale data si celebra la giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità.
Fonte: Drought in Numbers UNCCD
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