Wind Day, la festa dell’eolico è in tutta Europa
Si festeggia oggi, domenica 15 giugno il Wind Day, l’evento col quale si celebrerà l’eolico in tutta Europa per promuovere l’energia del vento come fonte pulita e inesauribile e tutte le altre fonti energetiche alternative.
Un appuntamento ricco di iniziative volto a fornire ai cittadini maggiori informazioni relativamente al settore dell’eolico, che è in continua crescita e quindi da considerarsi una garanzia per il futuro nella produzione di energia da fonti rinnovabili.
E in Italia i risultati lo dimostrano con chiarezza: complessivamente sono 8.650 MW installati in Italia a fine 2013, tra impianti di grande taglia e mini eolico, che hanno consentito di soddisfare i fabbisogni di oltre 5,5 milioni di famiglie attraverso 14,8 TWh prodotti dal vento (quasi il 5% dei consumi complessivi). In ogni parte del mondo cresce la potenza eolica installata, che negli ultimi dieci anni è decuplicata, con oltre 300 GW installati e per il 2014 si stima che le nuove istallazioni potranno raggiungere i 47 GW di potenza.
“L’eolico è oggi una realtà in Italia e in tutti i continenti che nessuno può più considerare marginale – dichiara Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente –. In particolare in un periodo di crisi e di necessità di ridurre consumi e importazioni di fonti fossili, un Paese come l’Italia ha tutto da guadagnare nel puntare sull’eolico. Oggi siamo a un passaggio decisivo, perché le rinnovabili garantiscono oltre un terzo dell’energia elettrica consumata in Italia e possiamo costruire un modello energetico moderno e distribuito incentrato su efficienza energetica e rinnovabili“.
La giornata del vento è promossa dall’Ewea, l’associazione europea dell’energia eolica, e dal Gwec, il Global Wind Energy Council.
I VETI – Legambiente con il Wind Day lancia anche un appello al Governo Renzi perché intervenga rispetto ai troppi problemi e veti che fermano lo sviluppo di impianti eolici. Il principale problema su cui intervenire riguarda le regole, perché in tante Regioni è di fatto impossibile realizzare nuovi impianti eolici. È il caso di Sicilia, Sardegna, Emilia Romagna e Marche, dove norme e linee guida bloccano ogni tipo di progetto. Inoltre, le Soprintendenze sempre più spesso bloccano i progetti anche quando sono al di fuori di aree protette e di vincoli per un pregiudizio estetico sempre più evidente.
“Occorre fare finalmente chiarezza rispetto alle regole per l’approvazione degli impianti eolici, perché l’incertezza delle procedure sta diventando una barriera insormontabile ovunque – ha continuato Zanchini–. Basti dire che a fronte di 15 progetti presentati per impianti off-shore nessuno è in funzione o in cantiere, per l’assenza di qualsiasi riferimento normativo e per i veti di Regioni e Soprintendenze“.
Come potrebbero aumentare le installazioni? Innanzitutto, con politiche attente ai territori, come la sostituzione e il repowering degli impianti esistenti, ma anche con la realizzazione di nuovi progetti di piccola e grande taglia integrati nel paesaggio e attraverso impianti off-shore nei tratti di costa dove le condizioni di vento e ambientali lo consentono.
Insomma, una maggiore concentrazione di impegni e risorse nel settore eolico garantirebbe risultati migliori, in primis in grado un distaccare del Paese dalla dipendenza dalle fonti fossili non rinnovabili, non credete?
Germana Carillo
FOTO: Simona Falasca