Il villaggio tedesco Wildpoldsried dice addio a bollette e petrolio e mostra al mondo come le rinnovabili sono la soluzione. Una vera rivoluzione è infatti in atto nel piccolo centro bavarese di 2500 abitanti, che riesce a produrre il 500% dell’energia di cui avrebbe bisogno.
Il villaggio tedesco Wildpoldsried dice addio a bollette e petrolio e mostra al mondo come le rinnovabili sono la soluzione. Una vera rivoluzione è infatti in atto nel piccolo centro bavarese di 2500 abitanti, che riesce a produrre il 500% dell’energia di cui avrebbe bisogno.
Un miracolo? No, solo organizzazione e voglia di investire nel futuro. L’amministrazione del paese, infatti, negli ultimi 18 anni, ha investito in diversi progetti energetici innovativi che hanno portato all’istallazione di impianti fotovoltaici per 4.983 kWp (energia prodotta sotto piena radiazione solare), cinque di biogas, 11 turbine eoliche e un efficiente sistema di energia idroelettrica.
Conseguenza? Il paese non solo ha ottenuto l’energia di cui aveva bisogno, ma attualmente ne produce 5 volte in più e può godere dei profitti derivati dalla vendita dell’eccesso. Un bel colpo, e uno schiaffo a chi non crede nella capacità di queste fonti di energia, rinnovabili, non inquinanti e che possono generare introiti e posti di lavoro.
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Ma non solo. La città è anche sede di numerosi sistemi riscaldamento a biomassa e di 2.100 metri quadri di solare termico. Cinque residenze private sono riscaldate con impianti geotermici e qualche nuova costruzione è stata costruita come ‘casa passiva‘, ovvero con rigorose tecnologie di efficienza energetica. E non sono rare nemmeno le auto elettriche.
Certo è un piccolo centro, non è la stessa cosa nella grandi città o in aree urbane più estese, che hanno bisogno di investimenti più consistenti sia in termini di potenza che di organizzazione complessiva.
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Ma la Germania non ha solo un piccolo villaggio rinnovabile: i tedeschi sono molto vicini a produrre il 30% della loro energia da fonti rinnovabili, il doppio da quella ottenuta dai cittadini degli Usa, dove, lo ricordiamo, si pensa di incentivare il carbone, obsoleto, inquinante e non rinnovabile.
È il modo di pensare che deve cambiare. Fatto quello, la tecnologia e gli investimenti arrivano.
Roberta De Carolis
Foto: Wildpoldsried