Una centrale nucleare a Milano entro il 2032: perché non è attuabile l’idea di Salvini

Una centrale nucleare a Milano entro il 2032, il leader della Lega prova da Roma a fornire la sua soluzione. Intanto, nelle scorse settimane, al ministero dell’Ambiente si è svolta la prima riunione della Piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile

Quella del nucleare è un’idea che la nostra classe politica accarezza da decenni e questo Governo più di altri è fermamente convinto che la produzione di energia atomica, parlano di quella di nuova generazione (con tutti i ma del caso, diremmo noi) sia inclusa nella politica energetica europea.

Gli fa eco Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture che sta portando avanti con forza anche l’idea del ponte sullo Stretto, che proprio in queste ore a un convegno a Roma (“I-week nucleare, si può fare?”, che già il titolo…), torna a dettare i tempi del ritorno dell’energia atomica in Italia.

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Ho chiesto ai tecnici del mio ministero. Se partiamo nel 2024, nel 2032 possiamo accendere il primo interruttore di una centrale nucleare, dice pomposamente pensando alla sua Milano.

E non è la prima volta che Salvini ci prova: solo nel luglio del 2022, aveva proposto di costruire una centrale nucleare nel quartiere di Baggio, sempre a Milano, dove è cresciuto. Un’ipotesi che fu sin da subito respinta da amministratori locali e residenti: “pensa di costruirla davvero in mezzo alle case?”.

Ora, nel corso del suo intervento, il leader della Lega suggerisce nuovamente l’inimmaginabile e la sua possibile location.

Vorrei un reattore di ultima generazione nella mia città. Nel 2032 il primo Treno passerà per la Torino-Lione. Lo stesso anno il primo treno viaggerà da Bolzano a Innsbruck in 25 minuti e un altro passerà sul Ponte sullo Stretto. Nel 2032 ci sarà anche il primo treno sulla metro che a Roma unisce l’altare della Patria con Roma Nord, ha detto il ministro delle Infrastrutture.

Milano – contrattacca Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo del Pd – ha bisogno di investimenti per garantire l’accesso alla casa alle famiglie con redditi medio bassi e interventi per rendere disponibili centinaia di alloggi ERP oggi vuoti. Salvini si occupi di questo visto che dovrebbe essere il suo lavoro e solleciti la Regione, che la Lega governa, a farlo. Milano ha bisogno che il Governo lavori per realizzare case accessibili, non di chiacchiere su immaginarie centrali nucleari.

Ma perché non è attuabile un’idea così?

A parte che si parla del centro di una città come Milano ed è davvero la visione più distopica che potesse mai essere messa sul piatto…

Si parla di “nuova generazione”. Il nucleare va infatti “a generazioni”, che si riferiscono a quelle caratteristiche chiave dei reattori che ne hanno determinato lo sviluppo industriale. Attualmente non ci sono in esercizio reattori di I generazione, mentre quelli di III sono un’evoluzione di quelli di II, la maggioranza di quelli operanti attualmente. Un reattore di quarta generazione presenta una serie di caratteristiche che lo rendono sì più affidabile dei suoi predecessori, ma la sua creazione prevede tempi lunghissimi.

Nel caso si decidesse per davvero che l’Italia debba tornare al nucleare, infatti, i benefici si vedrebbero comunque molto tardi rispetto alla urgente necessità di abbattimento delle emissioni da qui al 2030 (l’esperienza di altri Paesi come quella del terzo reattore di Olkiluoto, in Finlandia, o della stessa Flamanville, in Francia, ci insegna che i tempi e i costi si moltiplicano di ora in ora). E non solo:in ogni caso è sotto gli occhi di tutti che le centrali oggi disponibili di terza generazione non hanno eliminato ancora il serio problema delle scorie nucleari e del loro smaltimento.

Un problema, peraltro, che in Italia non trova una soluzione da decenni.

QUI parliamo nel dettaglio di Nucleare di quarta generazione: cos’è esattamente e perché tutti ne parlano

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