Gli esperti sottolineano che è vero che il gas emette meno del carbone, ma non va considerato un'attività allineata all'Accordo di Parigi.
La Commissione europea aveva avviato una consultazione con gli esperti. Che ora bocciano la proposta di considerare gas e nucleare energie “verdi”
La proposta di includere energie nucleari e gas fossile nella tassonomia è stata criticata dagli esperti assunti da Bruxelles che sono stati chiamati a contribuire alla classificazione della attività che possono essere considerate sostenibili.
Ne dà notizia il Financial Times, che analizza la bozza di un documento che sarà inviato alla Commissione europea e in cui gli esperti della piattaforma per la finanza sostenibile dicono no al nucleare e indicano che il gas potrebbe rientrare solo a condizione di un radicale abbattimento delle emissioni.
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Il gruppo di scienziati vuole in buona sostanza che Bruxelles modifichi la sua cosiddetta “tassonomia sulla finanza sostenibile” limitando l’uso di gas ed energia nucleare, se non si vuole rischiare di minare di fatto gli obiettivi climatici dell’Unione europea.
Nel documento visionato dal Financial Times, il gruppo di esperti che ha contribuito a disegnare la tassonomia negli ultimi tre anni vuole che Bruxelles neghi un’etichetta verde all’elettricità che deriva da gas naturale e che produce più di 100 grammi di CO2 per kilowattora. Ciò viene confrontato con oltre 550 kg/kWh all’anno in 20 anni consentiti nel progetto. Il gas naturale ha un’impronta di carbonio inferiore rispetto al carbone, ma produce comunque CO2.
Nel documento si boccia quindi la proposta della Commissione di riconoscere la patente verde sia ai nuovi impianti entro il 2030 con emissioni inferiori a 270 g CO2e/kWh, che a quelli usati per i picchi di domanda, con emissioni medie annue che non superino 550 kg CO2e/kW in 20 anni.
Il no all’etichetta “verde” al nucleare e al gas arriva anche dai ministri dell’energia di Austria, Danimarca, Lussemburgo e Spagna. E l’Italia? Ricordiamoci che con l’energia nucleare sono già state accumulate in tutto il mondo 300mila tonnellate di materiale altamente radioattivo, un fardello pesantissimo che lasciamo alle generazioni future per migliaia di anni. Senza dimenticare le questioni ancora irrisolte legate allo stoccaggio a lungo termine delle scorie radioattive e sullo smantellamento delle centrali nucleari alla fine della loro vita operativa.
Stasera la Commissione europea chiuderà la consultazione sul regolamento avviata il 31 dicembre. L’adozione è prevista nelle prossime settimane.
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Fonte: FT
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