Il nuovo reattore a torio promette una rivoluzione nel settore dell'energia nucleare: aumenta sicurezza e sostenibilità e offre nuove soluzioni per la gestione delle scorie radioattive
Transmutex, una start-up svizzera con radici a Vernier, Ginevra, è al centro dell’attenzione per aver progettato un reattore atomico rivoluzionario. Diversamente dai tradizionali impianti, questa invenzione si alimenta con il torio anziché con l’uranio, un elemento meno controverso e problematico.
La scelta del torio in sostituzione dell’uranio apre scenari inesplorati, promettendo una serie di potenziali vantaggi, soprattutto per quanto riguarda la disponibilità delle materie prime. Una delle caratteristiche più notevoli del reattore è la sua capacità di neutralizzare le scorie radioattive prodotte dalle attuali centrali nucleari. Inoltre, il design avanzato elimina la possibilità di fusione del nucleo, una prospettiva che rende l’impianto eccezionalmente sicuro.
Il torio e l’uranio: un confronto tra elementi
Le differenze tra il torio e l’uranio sono incisive. Mentre l’uranio domina i reattori tradizionali e trova spazio anche in ambiti militari, il torio si profila come un’alternativa superiormente vantaggiosa. Oltre a non avere possibilità di fusione del nucleo, infatti, è anche meno adatto allo sviluppo di armamenti, affrontando una delle preoccupazioni globali più sentite. Inoltre, la sua trasformazione in scorie è un processo che comporta una minore produzione di detriti, rappresentando una soluzione parziale ma significativa ai problemi delle centrali nucleari tradizionali.
Il trattamento delle scorie nucleari è una questione cruciale, con impatti profondi sull’ambiente e sulla salute umana. La tecnologia innovativa proposta da Transmutex potrebbe ridurre drasticamente i rifiuti generati, imprimendo una svolta ecocompatibile alla produzione di energia nucleare. Questa prospettiva ha suscitato l’interesse di colossi come Axpo, principale fornitore energetico della Svizzera, e di istituzioni cruciali come il Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC).
Il progetto ha suscitato curiosità anche tra gli specialisti esterni al settore nucleare. Marcos Buser, noto critico delle politiche nucleari, geologo e esperto riconosciuto nella gestione delle scorie radioattive, ha infatti espresso un giudizio positivo sulla prospettiva offerta dalla tecnologia di Transmutex. Secondo le sue dichiarazioni, questa potrebbe essere la chiave per risolvere il problema delle scorie a un livello significativo. Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di sottoporre il reattore a test rigorosi a livello industriale prima di procedere oltre.
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Fonte: Transmutex
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