Un team di esperti americani è riuscito a creare in laboratorio un superconduttore dalle proprietà sorprendenti, che potrebbe dare il via a una rivoluzione nel settore tecnologico e aiutarci a ridurre le perdite di energia
Da decenni gli scienziati sognano di poter utilizzare dei superconduttori, in grado di trasportare enormi quantità di corrente elettrica senza dispederla. E adesso pare proprio che siano riusciti a scoprire un materiale che potrebbe cambiare radicalmente il mondo della tecnologia.
Ad annunciare questo grande traguardo i ricercatori dell’Università di Rochester, che hanno creato un nuovo materiale superconduttore a bassa temperatura. Si tratta dell’idruro di lutezio drogato con azoto (NDLH), che mostra una superconduttività ad appena temparatura di circa 21°C .
Il lutezio sembrava un buon candidato da testare – spiega il professor Ranga Dias, che insegna presso l’Università di Rochester ed è il primo firmatario dello studio apparso su Nature. – La domanda chiave era: come lo stabilizzeremo per abbassare la pressione richiesta? Ed è qui che è entrato in gioco l’azoto.
Quest’ultimo elemento chimico, come il carbonio, ha una struttura atomica rigida che può essere utilizzata per creare un reticolo più stabile, simile a una gabbia all’interno di un materiale e indurisce i fononi ottici a bassa frequenza.
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Il team guidato dai Dias ha creato una miscela di gas composta al 99% di idrogeno e all’1% di azoto, l’ha collocata in una camera di reazione con un campione puro di lutezio e ha lasciato reagire i componenti per due o tre giorni a una temperatura di 392°F.
Il composto che ne è risultato appare inizialmente di un colore bluastro brillante, se esposto ad un’intesa pressione diventa rosa per poi tendere al rosso. Per questo motivo gli esperti hanno deciso di ribattezzare questo superconduttore “materia rossa”, in onore del leggendario materiale usato da Spock nel popolarissimo film “Star Trek”.
“Riteniamo di essere ora nell’era moderna dei superconduttori” ha affermato il professor Dias, soddisfatto del lavoro portato avanti dal suo team.
Perché questo materiale è così innovativo
Il superconduttore creato in laboratorio potrebbe rappresentare una vera svolta in ambito energetico. Gli scienziati puntano ad adoperarlo, ad esempio:
- nelle reti elettriche elettriche, per evitare una perdita fino a 200 milioni di megawattora (MWh) dell’energia che si verifica a causa della resistenza nei fili
- nei treni ad alta velocità
- nei dispositivi elettronici (potrebbe prolungare la durata delle batterie)
- in esami medici come la risonanza magnetica e la magnetocardiografia
- nelle macchine tokamak, ovvero i reattori nucleare a fusione
È ancora presto, però, per cantare vittoria. Nel 2020, infatti, lo stesso gruppo di scienziati aveva fatto sapere al mondo di essere riuscito ad ottenere risultati simili usando un superconduttore costituito da idrogeno, zolfo e carbonio che funzionava quasi a temperatura ambiente. All’epoca la ricerca era stata affossata perché considerata debole e per assenza di prove.
Bisognerà attendere ulteriori conferme da parte di altri esperti per capire se siamo davvero di fronte ad un materiale rivoluzionario.
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Fonti: University of Rochester/Nature
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