Fusione fredda: l’e-cat di Rossi si acquista online

L'E-cat sarà venduto sul web, ma non ci saranno più altri test pubblici. Il rifiuto di Andrea Rossi alla proposta ufficiale di Francesco Celani, primo ricercatore dell'Infn di Frascati

Niente più test sull’E-cat ma la vendità sarà sul web. Ad annunciarlo è stato il sito Ecat.com, secondo cui per avere un catalizzatore da 1MW, sarà necessario effettuare un pre-ordine, e i tempi di consegna parlano di circa 3 mesi, per una modica cifra di 2 mila dollari a kilowatt, circa 1500 euro. In attesa che sia pronta la versione “domestica”, che dovrebbe arrivare tra un paio d’anni, secondo quanto riferito dallo stesso Andrea Rossi. Dunque nel 2013.

Ma mentre il Professor Sergio Focardi ci racconta che grazie all’E-Cat sarà possibile avere energia pulita illimitatamente, la questione che si pone è sul quando e sul quanto. Quando sarà disponibile per le abitazioni? E a quanto ammonterà il costo finale? Circa 10-20 mila dollari, stando alle cifre attuali?

Ma cosa c’entra ecat.com con Rossi e il suo catalizzatore? Secondo quanto riporta il sito NyTeknik, dietro vi sarebbe una società britannica, Hydrofusion, che si autoproclama la società che garantirà la rivoluzione energetica. Il sito, anonimo fin dal momento del lancio, avvenuto lo scorso 16 novembre, si propone come una sorta di intermediario tra l’E-cat e i potenziali acquirenti. E lo stesso Rossi l’avrebbe indicato come il proprio rappresentante nel Nord Europa.

E Hydrofusion è gestita da quattro imprenditori svedesi, il CEO Magnus Holm, Sandström Niclas, responsabile delle operazioni per il Regno Unito, l’addetto alle vendite Peter La Terra e Stefan Helgesson, vero e proprio stratega.

Spiega Holm a NyTeknik: “L’obiettivo è di essere un portale per tutte le parti interessate dall’E-cat. In particolare, vogliamo essere legati a Rossi il più possibile ed in maniera ufficiale in modo da catturare il più possibile l’interesse commerciale per l’E-Cat“.

Intanto Rossi ha risposto ad alcune domande poste da Focus, anticipando quello su cui si stava lavorando. Spiega Rossi: Abbiamo in costruzione una centrale termica da 13 megawatt, composta da 13 generatori come quello che avete visto in funzione il 28 ottobre: è però una ricerca militare e non mi è possibile dare altri dettagli, né il nome né il luogo né la nazionalità del committente“. Nessuna novità, anzi, continuano i misteri.

Ma per saperne di più e per capire cosa davvero si cela dietro la macchina dei miracoli, dalle pagine di Focus Francesco Celani ha proposto ad Andrea Rossi di testare l’E-cat, mettendo a disposizione dell’ingenere strumenti e location, quella dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, di cui Celani è Primo Ricercatore, nonché vicepresidente della International Society of Condensed Matter Nuclear Science. Ciò che Celani ha proposto, in particolare è un nuovo test, che permetterebbe una analisi dell’E-cat fermo restando il “pieno rispetto del suo segreto industriale“. Aggiunge lo studioso: “Il tutto avrebbe il valore di documento scientifico ufficiale e mi impegno personalmente per un report immediato, sia LNF-INF sia sul JCMNS”.

Mi limito a ribadire – conclude – che una prova come quella che Le propongo non potrebbe, in nessun modo, mettere a repentaglio i suoi segreti industriali“.

Indovinate la risposta. No, ovviamente. Secondo quanto detto da Rossi a Focus si tratterebbe di una proposta “fuori tempo” visto che si parla di un nuovo test, mentre “per noi quello del 6 ottobre è stato l’ultimo test pubblico di un modulo E-Cat“.

Tentativo andato a vuoto. E a quanto sembra, Andrea Rossi è ormai nelle condizioni di dettar legge visto che, a suo dire, il periodo critico sembra essere definitivamente superato: il nostro impianto pilota da 1 megawatt ha convinto gli investitori e un breve tempo sarà pienamente operativo in un contesto industriale reale e oltre a produrre energia termica sarà esso stesso oggetto di ulteriori studi“.

Non serve più a Rossi dimostrare che il suo E-Cat funziona. Gli acquirenti ci sono già.

Leggi la nostra intervista esclusiva al Prof. Focardi

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