Se l’estrema destra vince le elezioni in Francia, in vista ci sono grossi guai (a partire dall’eolico)

Il presidente Macron ha indetto a sorpresa elezioni anticipate. Questa decisione potrebbe favorire il partito di Le Pen e causare un grande problema allo sviluppo delle energie rinnovabili del Paese. Il Rassemblement National, infatti, si è sempre mostrato a favore del nucleare, dell'energia idroelettrica e dell'idrogeno, bloccando i sussidi all'eolico.

Il settore dell’energia rinnovabile in Francia trema  temendo un possibile rallentamento se l’estrema destra vincerà le prossime elezioni. Questo avviene proprio mentre una nuova legislazione è prevista per dare impulso al settore che nel paese è dominato dal nucleare.

Qualche giorno fa, il presidente Emmanuel Macron ha annunciato la volontà  di indire elezioni anticipate, azione che potrebbe favorire il partito di estrema destra Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen. Il Partito di Le Pen prenderebbe, quindi, il controllo delle politiche interne, inclusa quella energetica e, come dichiarato, potrebbe abolire i sussidi per le energie rinnovabili, fermando l’espansione dell’energia eolica e investendo nel nucleare, nell’energia idroelettrica, nell’idrogeno.

Reuters riporta che un portavoce di Velocita Energies, del gruppo di Envision Energy, multinazionale che fornisce turbine eoliche, ha affermato che un parlamento dominato dal RN potrebbe facilitare l’adozione di leggi a scapito dello sviluppo delle energie rinnovabili. Questo timore è stato confermato dal crollo delle azioni di Engie, il principale operatore di parchi eolici in Francia, che hanno perso il 6,1% del loro valore, pari a 2,1 miliardi di euro.

Il 65% della produzione energetica francese proviene dal nucleare, mentre la capacità installata di energia rinnovabile risulta inferiore rispetto ad altri paesi europei, con circa 45 gigawatt (GW) di energia eolica e solare. Il governo attuale aveva in programma una nuova legge che avrebbe previsto una rapida espansione di parchi solari ed eolici, con una consultazione ufficiale prevista per il 27 giugno.

Il piano includeva obiettivi ambiziosi: raddoppiare il ritmo delle installazioni solari per raggiungere i 75-100 GW entro il 2035, con 40-45 GW di energia eolica onshore e 18 GW offshore. Tuttavia, questa legislazione, già in ritardo di quasi un anno, è stata sospesa in vista delle elezioni del 30 giugno.

È improbabile che il RN smantelli le turbine eoliche esistenti, vorrà evitare azioni legali, ma è possibile che i nuovi permessi vengano bloccati se Le Pen prenderà il controllo. Secondo la Commissione di Regolazione dell’Energia Francese, il sostegno del governo ai pannelli solari era previsto a circa 590 milioni di euro per il 2024, mentre l’energia eolica onshore potrebbe generare quasi 3 miliardi di euro per lo stato.

Un rallentamento nello sviluppo delle rinnovabili potrebbe anche rendere difficile per la Francia soddisfare la domanda energetica nei prossimi 15 anni, prima di costruire nuovi reattori nucleari, ha avvertito Rana Adib, direttore esecutivo del gruppo REN21, una governance multistakeholder focalizzato sulla politica delle energie rinnovabili.

Engie ha sottolineato che la Francia deve contribuire al sistema energetico europeo sviluppando, accanto al nucleare, anche fonti di energia rinnovabile, che hanno dimostrato la loro efficienza e competitività e saranno essenziali, tenendo conto dei costi e dei tempi necessari per costruire nuovi reattori nucleari.

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Fonti: Reuters

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