Il mese scorso l’azienda svedese Northvolt, sviluppata insieme al partner di ricerca Altris, ha annunciato di aver sviluppato una batteria agli ioni sodio, invece che litio. La produzione industriale di questa tecnologia potrebbe essere davvero una rivoluzione per la transizione energetica, in quanto il litio è un materiale la cui estrazione è concentrata in paesi extra europei e fonte di enormi impatti ambientali e sociali
L’azienda svedese Northvolt ha sviluppato insieme al partner di ricerca Altris una batteria agli ioni sodio, utile per lo stoccaggio di energia, che può, per esempio, rendere ancora più competitive le rinnovabili. La tecnologia, se davvero riuscisse a sostituire quella agli ioni litio, potrebbe essere davvero una rivoluzione per la transizione energetica: il litio, infatti, è un materiale la cui estrazione è concentrata in paesi extra europei e fonte di enormi impatti ambientali e sociali.
Perchè al momento non è tutto oro quello che luccica
Il litio è un metallo utilizzato in varie applicazioni, incluse le batterie di nuova generazione, per le sue caratteristiche chimico-fisiche come l’alta conducibilità termica ed elettrica. Pur essendo presentato spesso come la svolta per le tecnologie energetica, ha un lato oscuro molto pesante, con ricadute tutt’altro che trascurabili.
L’elemento chimico, innanzitutto, non è disponibile in tutta la crosta terrestre, anzi, è concentrato in Paesi extra europei, soprattutto in Cile, e Argentina, ma anche in Bolivia, Australia e Nord America. Per questo l’Europa lo considera una materia prima critica, perché al momento indispensabile per le nostre economie ma del quale siamo dipendenti per l’importazione.
Dal punto di vista ambientale e sociale, inoltre, l’estrazione da miniere è un enorme problema: il processo, infatti, è molto lungo e comporta un elevatissimo consumo d’acqua, stimato in circa 2 milioni e 300 mila litri per tonnellata di litio estratto.
Questo crea a sua volta una forte pressione sulle comunità locali. Solo per citare un esempio, nel Salar de Atacama in Cile, l’attività estrattiva ha causato la perdita del 65% dell’acqua dolce della regione, con non pochi problemi sia per la vita quotidiana che per le attività lavorative.
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Poter ottenere tecnologie energetiche (e non solo) con un elemento più disponibile che non comporti tutto questo, dunque, sarebbe davvero la rivoluzione e la transizione sarebbe davvero sostenibile.
La tecnologia sviluppata dalla Northvolt
La batteria agli ioni sodio è una tecnologia “inseguita” da tempo proprio per i problemi legati al litio. Ma l’azienda svedese ha annunciato di aver convalidato la tecnologia per una densità energetica migliore della categoria di oltre 160 wattora per chilogrammo.
La cella convalidata di Northvolt è più sicura, economica e sostenibile rispetto ai prodotti chimici convenzionali al nichel, manganese e cobalto (NMC) o al fosfato di ferro (LFP) ed è prodotta con minerali come ferro e sodio che sono abbondanti sui mercati globali – si legge sul comunicato stampa – Si basa su un anodo di carbonio duro e un catodo a base di bianco di Prussia ed è privo di litio, nichel, cobalto e grafite. Sfruttando una svolta nella progettazione e produzione delle batterie, Northvolt prevede di essere la prima a industrializzare le batterie a base di bianco di Prussia e a portarle sui mercati commerciali
Anche la stessa Northvolt ci lavora da tempo: come spiega l’azienda, infatti, la prima generazione di celle agli ioni di sodio è stata progettata principalmente per l’accumulo di energia, mentre le generazioni successive offrono opportunità di maggiore densità energetica con l’obbiettivo di consentire soluzioni di mobilità elettrica economicamente vantaggiose.
Il mondo ha riposto grandi speranze negli ioni di sodio e sono molto lieto di dire che abbiamo sviluppato una tecnologia che consentirà il suo ampio impiego per accelerare il processo energetico transizione – annuncia Peter Carlsson, CEO e co-fondatore di Northvolth – Si tratta di una pietra miliare importante per la proposta di mercato di Northvolt, ma una tecnologia delle batterie come questa è fondamentale anche per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità globale, rendendo l’elettrificazione più economica, sostenibile e accessibile in tutto il mondo
Il basso costo e la sicurezza alle alte temperature rendono la tecnologia particolarmente attraente per le soluzioni di stoccaggio dell’energia nei mercati emergenti, tra cui India, Medio Oriente e Africa. Inoltre, la tecnologia può essere prodotta con materiali di provenienza locale, contribuendo a svincolarsi da questa pesante dipendenza dall’importazione.
Restiamo in attesa degli sviluppi industriali.
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Fonte: Northvolt
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