Riscaldamento autonomo o centralizzato: quale inquina di più?

Inquinamento: ha un impatto maggiore il riscaldamento autonomo o centralizzato? Ecco qual è più green e perché.

Con la legge n.220/2012 di modifica alla disciplina del condominio è stata introdotta la possibilità del condomino di richiedere il distacco dall’impianto di riscaldamento centralizzato. Al di là della convenienza economica di scegliere la propria offerta gas e d’impostare la temperatura desiderata, esiste anche un vantaggio in termini di risparmio energetico nel passaggio dal riscaldamento centralizzato a quello autonomo?

Una domanda che ci si deve porre, poiché gli impianti di riscaldamento domestici sono responsabili di più del 60% di emissioni di polveri sottili nelle città, superando il contributo di emissione di Pm10 da parte dei mezzi di trasporto. Un agente inquinante che, grazie alle politiche ambientali, risulta fortunatamente in calo, ma sempre presente in volumi letali nell’aria delle nostre città.

L’autonomo è green? Dipende dal riscaldamento centralizzato

La valutazione sull’impatto ambientale del riscaldamento centralizzato è da fare in relazione alla qualità dell’impianto stesso. Infatti, seppure un confronto tra le soluzioni di riscaldamento termoautonome e quelle condominiali possa sembrare scontata in favore della caldaia privata, ci sono diverse considerazioni da fare.

Vantaggi della caldaia autonoma

Il condomino che voglia distaccarsi dall’impianto condominiale, potrà avere alcuni vantaggi immediati. La possibilità di trovare autonomamente una fornitura conveniente di metano sul mercato libero (basta effettuare un confronto delle offerte gas su ComparaSemplice.it, ad esempio), porta da subito all’abbattimento dei costi sui consumi in bolletta. Inoltre, la definizione dei tempi d’accensione e spegnimento della caldaia, ottimizza i consumi sulla base dell’effettivo comfort termico domestico.

Per quanto riguarda l’impatto ambientale, però, questa potrebbe non essere la soluzione ideale. Nonostante l’attività ridotta di ciascun impianto autonomo rispetto all’impianto centralizzato, la somma delle emissioni e dei consumi delle caldaie private potrebbe non essere così efficiente come un buon impianto centralizzato per il riscaldamento.

Da ricordare, inoltre, che le caldaie autonome possono garantire un impatto limitato solo nel caso si tratti di dispositivi di ultima generazione (a condensazione) e solo in caso di manutenzione costante. Per ottenere il massimo di efficienza energetica dal distacco dall’impianto centralizzato, è da valutare la soluzione degli impianti a pompa di calore.

Da tenere in conto che il condomino distaccato deve comunque contribuire alle spese di manutenzione straordinaria dell’impianto centrale, per la sua conservazione e messa a norma.

Vantaggi dell’impianto centralizzato di riscaldamento

Il più delle volte, l’esperienza del riscaldamento centralizzato in condominio è quella di temperature eccessivamente elevate o periodi estremamente freddi, tanto da richiedere l’accensione di stufette per scaldare gli ambienti. Le valvole termostatiche, introdotte obbligatorie dal 2016, ove sapientemente utilizzate da tutti i condomini, rappresentano senza dubbio uno strumento fondamentale per ottimizzare i consumi (e dunque le emissioni) dell’impianto centralizzato. Tanto da poter risultare meno inquinanti della somma delle singole caldaie private. Questo se concorrono le seguenti condizioni:

  • Impianto correttamente dimensionato: il calcolo del fabbisogno energetico dell’edificio deve essere calcolato con precisione per scegliere un impianto di adeguata potenza.
  • Centrale termica di ultima generazione: se l’impianto ha più di venti anni d’età, potrebbe valere la pena (in termini economici e green) di sostituirlo. Le centrali termiche di oggi sono più efficienti e meno inquinanti.
  • Impianto manutenuto regolarmente: come avviene per le caldaie private, anche l’impianto centralizzato è più efficiente e meno inquinante quando viene regolarmente mantenuto.
  • Appartamenti termo-efficienti: un edificio il cui involucro esterno offre un buon grado di isolamento termico, è un edificio con un minor fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva e invernale. Particolare attenzione va prestata anche alle parti comuni (es.: portone d’ingresso, finestre dei pianerottoli, lucernari, porte delle terrazze…).

Come richiedere il distaccamento dall’impianto centralizzato

Qualora, effettuate le valutazioni di cui sopra, si ritenga ancora che il riscaldamento autonomo sia la scelta migliore in termini di convenienza green ed economica, anche per la maggior valorizzazione dell’appartamento, si può procedere alla richiesta di distacco dall’impianto centralizzato.

Il condomino che desideri staccarsi dall’impianto centrale, dovrà far effettuare una perizia con la quale si attesti che sussistano le condizioni dettate dalla legge (art. 1122 CC) per questo tipo di operazione:

  • fattibilità del distacco;
  • assenza di aggravio di costi per gli altri condomini;
  • assenza di squilibri di funzionamento dell’impianto centrale.

Ove sussistano tali condizioni, il condominio non può opporsi al distacco del singolo condomino.

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