La Cina sta costruendo il doppio dell'energia eolica e solare rispetto al resto del mondo messo insieme. Questo rapido sviluppo avvicina l'obiettivo globale di triplicare l'energia rinnovabile entro il 2030. Tuttavia, deve affrontare sfide significative, tra cui la dipendenza dal carbone e la necessità di migliori tecnologie di stoccaggio dell'energia.
La Cina ospita quasi due terzi dei progetti di energia solare ed eolica su scala industriale in costruzione nel mondo. È quanto emerge dallo studio pubblicato da Global Energy Monitor, dal titolo piuttosto esplicativo “La Cina continua a guidare nel settore eolico e solare, con una capacità in costruzione doppia rispetto al resto del mondo messo insieme“.
Secondo lo studio, attualmente ci sarebbero in Cina circa 339 gigawatt (GW) di capacità rinnovabile in costruzione: 159 GW di energia eolica e 180 GW di energia solare. Questa cifra è quasi il doppio di quella del resto del mondo messo insieme, ponendo la Cina al primo posto, seguita dal Brasile con appena 13 GW in costruzione e dagli Stati Uniti, che con 50 GW in costruzione si posizionano al terzo posto.
Questi ottimi risultati avvicinano la Repubblica Popolare Cinese all’obiettivo di triplicare l’energia rinnovabile entro il 2030 e, addirittura, Pechino potrebbe raggiungere l’obiettivo sei anni in anticipo, già il prossimo mese, arrivando a costruire 1.200 GW di energia eolica e solare.
Il presidente Xi Jinping ha iniziato a puntare fortemente sull’energia rinnovabile negli ultimi anni, anche come riflesso dell’instabilità geopolitica e alla necessità di sicurezza energetica, ma ha continuato a investire anche nelle fonti fossili. Per quanto questi numeri siano positivi e certamente produrranno un effetto positivo anche su altri Paesi, occorre fornire un quadro di contesto alla situazione cinese. Infatti, la Cina è il maggior emettitore di carbonio al mondo. Nel 2020, ha emesso 12,3 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente, pari al 27% delle emissioni globali di gas serra. Le emissioni della Cina hanno continuato ad aumentare ogni anno con l’entrata in funzione di nuove centrali elettriche a carbone. Tra il 2022 e il 2023, il paese ha concesso approvazioni per nuove centrali con un aumento di quattro volte superiore rispetto ai cinque anni precedenti.
La Cina mira a ridurre la propria intensità di carbonio del 18% e a produrre il 25% della propria energia da fonti non fossili entro il 2030, anno in cui le emissioni di carbonio dovrebbero raggiungere il picco. Le tendenze attuali indicano che saranno necessari tra 1.600 GW e 1.800 GW di energia eolica e solare per raggiungere questi obiettivi.
Ci sono alcuni buoni segnali in tal senso. A maggio, il carbone ha generato il 53% dell’elettricità cinese, rispetto al 60% di maggio 2023. Le fonti di energia non fossili hanno rappresentato una quota record del 44% della generazione elettrica.
Sono ancora molte le sfide che la Cina deve affrontare. La rete nazionale si basa ancora sulle centrali a carbone per soddisfare la crescente domanda di energia, ci sono difficoltà nel trasmettere l’energia rinnovabile dalle regioni remote ai centri abitati e problemi di stoccaggio causati da un surplus di installazione di pannelli solari. Tuttavia, la produzione di energia da carbone sarà superata da quella solare ed eolica entro la fine dell’anno. Questo risultato, raggiunto da una delle economie più importanti del mondo, potrebbe portare – si spera – a una corsa alle rinnovabili anche da parte delle altre potenze economiche.
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Fonte: Global energy Monitor
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