Rinnovabili. 50 miliardi di euro o poco meno, ecco quanto all’Italia è possibile guadagnare grazie alle rinnovabili, che nel 2012 hanno garantito al Paese un risparmio di 1,4 miliardi di euro. Si tratta di quanto emerso dal Rapporto Irex 2013, a cura della società di consulenza strategica Athesys.
50 miliardi di euro o poco meno, ecco quanto all’Italia è possibile guadagnare grazie alle rinnovabili, che nel 2012 hanno garantito al Paese un risparmio di 1,4 miliardi di euro. Si tratta di quanto emerso dal Rapporto Irex 2013, a cura della società di consulenza strategica Athesys.
Per quanto concerne il settore delle energie pulite. in Italia la sua espansione potrà portare al sistema elettrico italiano un beneficio netto compreso tra i 19 ed i 49 miliardi di euro entro il 2030. I vantaggi economici legati agli investimenti nel settore del solare e dell’eolico potrebbero diventare ancora più consistenti, se ci si dedicherà alla loro espansione.
Le energie alternative necessitano di essere sostenute al fine di raggiungere simili risultati positivi. Per quanto riguarda l’anno 2012, il risparmio è risultato chiaro ed ha superato il miliardo di euro. Esso potrebbe essere ampliato maggiormente se l’Italia proseguisse ad incentivare il ricorso alle rinnovabili con ferma convinzione.
Il Rapporto Irex 2013 sembra dunque smentire le illazioni circolate in precedenza riguardo ai costi eccessivi legati alle rinnovabili. I giusti investimenti porteranno a risparmio e guadagno: è questo l’avvertimento in positivo principale alla base dello studio. Nel 2012 l’industria delle energie rinnovabili avrebbe già attraversato un profondo cambiamento, che potrebbe portare ad un maggiore consolidamento del settore.
Investire nel settore delle energie rinnovabili potrebbe rappresentare una soluzione per risollevare il Paese dalla crisi economica e per poter garantire la nascita di nuovi posti di lavoro. Per l’anno 2013 sono stati calcolati 130 mila posti di lavoro che non esisterebbero in assenza delle rinnovabili. Il rapporto prospetta tra gli 85 ed i 96,6 miliardi di benefici valutati lungo tutta la durata di vita utile degli impianti.
Allo sviluppo del settore energie pulite si frappongono però ancora alcuni ostacoli, soprattutto di natura burocratica. Devono essere calcolate le spese per gli incentivi e le somme necessarie per compensare le carenze infrastrutturali della rete, oltre che legate alla trasmissione ed alla distribuzione. Trovare un equilibrio tra spese, risparmio e guadagni potrebbe garantire però una vera e propria svolta per l’Italia, in direzione dell‘autosufficienza energetica.
Marta Albè