Scattano le nuove regole per l’accensione dei riscaldamenti: ma chi effettuerà in controlli nelle case e nelle aziende?

Al via il nuovo piano del Governo per ridurre i consumi energetici. Oltre al nuovo calendario ridotto relativo all'accensione dei riscaldamenti, è stato inserito limite di 19°C e i termosifoni potranno essere utilizzati un'ora in meno al giorno. Ma chi si occuperà di effettuare i controlli? Sono previste delle sanzioni?

Per far fronte alla grave crisi energetica che stiamo vivendo il Governo ha messo in atto un piano che prevede anche una serie di restrizioni legate all’uso dei riscaldamenti.

Innanzitutto per quest’anno bisognerà rispettare un nuovo calendario per l’accensione dei riscaldamenti (sempre in base alla fascia climatica d’appartenenza): per ridurre i consumi di gas, la finestra per utilizzarli stato accorciato di 15 giorni in totale. In questo modo viene così posticipata di 8 giorni la data in cui si potranno attivare e anticipata di 7 giorni la data della fine dell’uso dei caloriferi.

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Inoltre, i riscaldamenti si potanno tenere un’ora in meno al giorno accesi e infine bisognerà abbassare di un grado la temperatura, da un 20°C si dovrà passare a 19°C.

Queste regole sono ormai chiare alla maggior parte degli italiani, ma permangono i dubbi su chi effettuerà i controlli negli uffici e nelle abitazioni. Per chi le dovesse violare sono previste delle multe? Proviamo a fare chiarezza.

I controlli nelle abitazioni e nelle aziende

Per quanto riguarda le abitazioni private, nei condomini dotati di impianto centralizzato o di impianti autonomi, spettera agli amministratori fornire il vademecum entro 10 giorni dalla sua pubblicazione da parte dell’ENEA.

Il Governo ha poi previsto la pianificazione di “monitoraggi su edifici pubblici, impianti condominiali, locali commerciali, punti a maggiore consumo, mediante il rilevamento dei dati giornalieri di consumo a livello di reti di distribuzione gas cittadine per valutare la risposta volontaria degli utenti, utilizzando i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto Snam, che sono costantemente monitorati.”

Ad occuparsene dovrebbero essere degli incaricati che rilasceranno l’attestato di certificazione energetica e delle raccomandazioni per il miglioramento della prestazione energetica dei vari edifici, ma questi controlli saranno effettuati a campione e non riguarderanno le famiglie che hanno riscaldamenti autonomi.

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Inoltre, al momento non è prevista alcuna sanzione per chi non rispetterà le regole. È molto improbabile che si proceda con dei controlli capillari su tutto il territorio nazionale; insomma il Governo si affiderà al buon senso dei cittadini.

Le deroghe per gli ospedali, asili e non solo

Il nuovo piano di restrizioni finalizzato al risparmio energetico, però, prevede delle deroghe per alcuni luoghi.

Le riduzioni hanno delle esenzioni – ha chiarito il Ministero della Transizione Ecologica in una nota – in particolare non si applicano agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell’aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili.

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Fonte: MiTE

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