Manca il gas? Dai termosifoni alla cottura a fuoco spento, ecco il piano del governo in 10 punti

Il Governo vuole far fronte alla mancanza di gas facendone consumare meno ai cittadini: da imporre un utilizzo ridotto dei termosifoni a consigliare comportamenti “virtuosi”, come la riduzione delle docce e la cottura a fuoco spento (o quasi)

Se manca il gas perché la Russia chiude i rubinetti (come in questo momento a tempo indeterminato) dobbiamo consumarne meno. Ma come? Il Governo, nel ‘Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas’, ci impone di usare meno i termosifoni e ci consiglia di usare in modo più “virtuoso” elettrodomestici e docce, fino a suggerire la cottura a fuoco spento (o quasi).

Abbiamo già visto le misure che il Governo ha adottato per contenere il consumo di gas, in particolare imponendo una riduzione dell’utilizzo dei termosifoni (abbassare la temperatura dei di 1°C, ridurne l’utilizzo di 1h, per 15 giorni in meno complessivi).

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Ma oltre a queste misure, che si configurano come un’imposizione legislativa, il Governo si è impegnato anche a promuovere comportamenti “virtuosi” di risparmio, consigliandoci di:

  • ridurre la temperatura e la durata delle docce
  • utilizzare anche per il riscaldamento invernale le pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo
  • abbassare il fuoco dopo l’ebollizione
  • ridurre il tempo di accensione del forno
  • utilizzare lavastoviglie e lavatrice a pieno carico
  • staccare la spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione
  • spegnere o  inserire la funzione a basso consumo del frigorifero quando siamo in vacanza
  • non lasciare in  stand by TV, decoder, DVD

ridurre le ore di accensione delle lampadine

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L’obiettivo è promuovere comportamenti consapevoli e intelligenti nel consumo di gas e di energia elettrica, che incidano non solo sul contenimento della domanda di gas e sugli stessi costi in bolletta degli utenti ma anche sulle politiche di decarbonizzazione

Naturalmente promuovere comportamenti virtuosi sui consumi è corretto, sia per questioni economiche (a prescindere dalla situazione contingente) che ambientali.

Ma… tutto qui?

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Fonte: Ministero della Transizione Ecologica

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