Quinto conto energia. Occorrono regole chiare fin da subito per la gestione a fine vita dei moduli fotovoltaici. È questa la richiesta avanzata da Anie/Gifi, per conto degli operatori del settore. L'introduzione del nuovo sistema di incentivi per il fotovoltaico varato a luglio ed entrato in vigore il 27 agosto scorso, ha introdotto l'obbligo per i produttori di moduli fotovoltaici di essere iscritti ad un Consorzio di riciclo in grado di soddisfare una serie di requisiti per lo smaltimento dei moduli stessi. Ma quali sono questi requisiti?
Quinto conto energia. Occorrono regole chiare fin da subito per la gestione a fine vita dei moduli fotovoltaici. È questa la richiesta avanzata da Anie/Gifi, per conto degli operatori del settore. L’introduzione del nuovo sistema di incentivi per il fotovoltaico varato a luglio ed entrato in vigore il 27 agosto scorso, ha introdotto l’obbligo per i produttori di moduli fotovoltaici di essere iscritti ad un Consorzio di riciclo in grado di soddisfare una serie di requisiti per lo smaltimento dei moduli stessi. Ma quali sono questi requisiti?
Finora informazioni di questo tipo non sono ancora state rese note, da qui la confusione e i disagi per i produttori. Secondo l’attuale meccanismo incentivante i proprietari di un impianto fotovoltaico hanno ricevuto comunicazioni dal Gse sul fatto che il bonus erogato è approvato ma condizionato all’inoltro del certificato di adesione ad un Consorzio conforme ai requisiti. Quali non si sa. E i disagi sono molteplici visto che i proprietari dell’impianto attaccano chi ha venduto loro i moduli.
“Come se l’inasprimento della burocrazia con il registro per tutti gli impianti sopra i 12 kWp non fosse stata sufficiente – ha detto in un comunicato Valerio Natalizia, Presidente di ANIE/GIFI – si è creata un’ulteriore paradossale barriera allo sviluppo del mercato fotovoltaico“.
Natalizia lamenta l’eccesso di burocrazia generato dal nuovo sistema di incentivi: “È grazie soprattutto alla burocrazia che molte aziende stanno fallendo, portano all’estero le loro competenze licenziando personale sul territorio nazionale” dice. Nel corso di una serie di incontri tra gli operatori del comparto fotovoltaico sono emerse alcune richieste per cercare di tirarsi fuori da questo circolo vizioso. In primo luogo, sarebbe necessario l’obbligo per i produttori di aderire a Consorzi/Sistemi per lo smaltimento dei moduli a fine vita a decorrere da almeno 30 giorni dopo la data di pubblicazione della lista degli stessi sul sito Gse, senza alcuna retroattività. Occorre inoltre maggiore chiarezza nell’identificare in maniera inequivocabile ed esemplificativa il “produttore” dei moduli fotovoltaici.
Infine, sarebbero necessarie delle regole sulle operazioni che devono essere effettuate per garantire un corretto smaltimento e riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita, insieme alla sospensione della creazione di un database per la tracciabilità del prodotto, che genera difficoltà gestionali e aumenti dei costi.
“I cittadini italiani si sono impegnati ad investire oltre 6 miliardi di euro all’anno per lo sviluppo del fotovoltaico. Abbiamo il dovere di definire un percorso virtuoso che porti a compimento il progetto di decarbonizzare la produzione energetica nazionale attraverso regole chiare e certe” conclude Natalizia.
Intanto il contatore del Gse senza 6,48 miliardi di incentivi erogati, sui 6,7 disponibili.
Francesca Mancuso
Leggi anche:
– Riciclo pannelli fotovoltaici: ecco la prima filiera italiana
– Quinto conto energia: i dubbi dopo la pubblicazione della graduatoria
– Riciclo pannelli fotovoltaici: arriva il primo progetto dedicato ai cittadini