Questa centrale elettrica è stata lasciata dai romani e ha viaggiato nel tempo: una miniera d’oro e di energia

La controversa centrale idroelettrica di Cabrera in Spagna, un progetto da 1,5 miliardi di euro che solleva preoccupazioni ambientali e culturali

L’ambizione di trovare la fonte perfetta di energie rinnovabili e produrre energia senza inquinare (e senza nucleare) sembra non avere limiti. Un ulteriore esempio si trova in Spagna, dove una centrale lasciata dai Romani migliaia di anni fa è al centro di una controversia mondiale. Gli esperti avvertono che, sebbene il progetto sembri “viaggiare nel tempo”, non è il momento giusto per avviarlo, prevedendo conseguenze catastrofiche per un’area eccezionalmente vasta.

La Spagna, con la sua lunga storia e abbondanza di risorse idriche, è pronta a sviluppare intensamente l’energia idroelettrica. Capital Energy, una nota azienda di energie rinnovabili, ha rivelato piani per costruire una centrale idroelettrica accanto all’antica struttura romana a Cabrera. La centrale sarà situata a soli 200 metri dai canali romani. Il progetto, con un budget di 1.115 milioni di euro, richiederà l’impiego di circa 900 persone durante la fase di costruzione, oltre a creare fino a 2.500 posti di lavoro indiretti. Il termine previsto per il completamento delle opere è nel 2028.

La contribuzione fiscale del progetto sarà significativa: circa 30 milioni di euro saranno generati dall’ICIO (Imposta sulle Costruzioni, Installazioni e Opere) durante la fase di costruzione e oltre 10 milioni di euro all’anno dal BICES (Beni Immobili di Caratteristiche Speciali) durante la fase di esercizio.

Caratteristiche tecniche della diga e della centrale idroelettrica

La diga sul fiume Cabrera sarà una diga di gravità, alta 50 metri e larga 170 metri in coronamento. L’invaso creato dalla diga avrà una capacità utile di 6.710.000 metri cubici, maggiore di quella del serbatoio di Villameca. La superficie occupata sarà di 44 ettari. La vasca superiore, con una capacità utile di 7.010.000 metri cubici, potrà immagazzinare oltre 14.700 MWh. Il salto netto tra la vasca superiore e l’invaso sul fiume Cabrera sarà di 898 metri.

La centrale idroelettrica sarà equipaggiata con sette turbine reversibili tipo Francis, con una potenza nominale totale di 1.920 MW e una capacità di produzione annua di quasi 5.120 GWh, quasi il doppio rispetto a una centrale nucleare come quella di Garoña.

Pro e contro

Capital Energy ha una visione strategica per la creazione di progetti rinnovabili in Spagna, incluso il progetto di costruzione di centrali idroelettriche a pompaggio con VERBUND Green Power. Gli obiettivi specifici di questa alleanza strategica includono la realizzazione di due centrali idroelettriche a pompaggio con una capacità di generazione complessiva di circa 830 MW. Questi progetti, insieme alla centrale di Cabrera, fanno parte del piano a lungo termine di Capital Energy che mira alla transizione energetica e alla decarbonizzazione dell’economia.

Tuttavia, questo progetto, che promette tanti benefici, non è privo di contraddizioni. Durante l’implementazione, sono emerse preoccupazioni da parte delle organizzazioni ambientaliste e dei residenti locali riguardo all’impatto sull’ambiente e sul patrimonio culturale della regione. La vicinanza della centrale ai reperti romani ha sollevato questioni sulla conservazione di tali siti storici. Nonostante ciò, Capital Energy assicura che il progetto sarà realizzato senza danneggiare l’ambiente o le strutture culturali della regione.

La centrale idroelettrica di Cabrera rappresenta un nuovo concetto di energia in Spagna, un paese storicamente dipendente dai combustibili fossili. Tuttavia, gli sforzi per diversificare il mix energetico e raggiungere gli obiettivi climatici prefissati sono cruciali. Questo nuovo impianto mira a produrre energia idraulica in modo controverso, influenzando seriamente gli ecosistemi e mettendo in pericolo decine di specie di flora e fauna.

Secondo l’azienda, il progetto vuole accelerare il percorso verso la decarbonizzazione e la lotta contro il cambiamento climatico. Secondo il rapporto ambientale, non ci sarà alcun impatto su siti di importanza comunitaria (LIC), zone di protezione speciale per gli uccelli (ZEPA) o aree naturali protette (ENP), poiché la diga si trova a oltre 10 chilometri da questi siti. Inoltre, “non verranno intaccati habitat di interesse comunitario prioritari”.

Una volta completato l’invaso, i margini saranno restaurati con formazioni di rive che garantiranno la continuità tra due habitat critici situati a monte e a valle, attualmente disconnessi. Verranno inoltre realizzati interventi per migliorare la qualità delle acque del fiume, degradate dalla presenza di cave abbandonate, facilitando la rigenerazione della vita piscicola.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Fonte: Capital Energy

Ti potrebbe interessare anche: 

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram