Guardare al futuro per cambiare il presente. Un successo la nuova campagna shock di NextWind
È partita come una provocazione, volta a far riflettere l’opinione pubblica sul problema dell’energia del futuro e delle fonti rinnovabili. Ma è finita in Parlamento, dove le è stata dedicata un’interrogazione parlamentare. È la campagna di comunicazione di NextWind, azienda pugliese del settore eolico, che attraverso iniziative e immagini shock ha destato parecchia curiosità intorno alle rinnovabili e al futuro dell’energia.
“Diamo al futuro un’alternativa”: questo lo slogan che ha fatto il giro del web, accompagnando le varie fasi della campagna. Insieme all’agenzia di comunicazione Utopya Minds Lab, la NextWind ha dato vita ad attività di street marketing, posizionando di notte 20 uova per le strade della città di Lecce, e ancora affissioni di manifesti shock, ma anche inserzioni stampa, e pagine dedicate su Facebook.
Il motivo conduttore era il futuro: si partiva dall’anno 2080, quando il bambino-pesce, che campeggiava nei manifesti ai vari angoli della città, invitava a riconsiderare le scelte fatte in tema di energia. Il suo stato infatti derivava da un mutazione genetica legata proprio alle politiche sbagliate fatte nel passato.
Nella seconda fase, si procedeva a ritroso fino al 2050 dove nei manifesti si vedeva una Lecce allagata e deserta, uno scenario apocalittico.
E si arrivava infine al 2011, ai giorni nostri, quando è ancora possibile fare una scelta alternativa. In tutti i sensi.
Il successo sia sul web che tra i cittadini è stato notevole, anche se non sono mancate le polemiche. Scopo della campagna era anche quello di “denunciare tutte le situazioni inique e assurde che (l’azienda, ndR) ha dovuto affrontare sul territorio pugliese e che, a distanza di quattro anni e senza alcun progetto approvato dalla Regione, la costringono a ritirarsi dal mercato pugliese e per tale motivo a ridimensionare la propria forza lavoro di una ventina di risorse umane, tutte qualificate e assunte a tempo indeterminato. In un momento di forte crisi occupazionale, evidentissima nel meridione d’Italia, chiude un’azienda che, se solo ne avesse avuto l’opportunità, avrebbe potuto espandersi ulteriormente e garantire lavoro e stabilità a centinaia di famiglie”.
“Con la forza della verità e la potenza del marketing – continua la NextWind nel comunicato – la campagna ha raggiunto il suo obiettivo. Adesso si spera sia l’inizio di un percorso comune con chi crede realmente nelle energie rinnovabili”.
Francesca Mancuso