Dalle piante l’elettricità per accendere le lampadine a Led. Ecco lo studio italiano.
Ogni foglia genera un’energia pari a 150 Volt, sufficiente per accendere 100 lampadine a Led tutte insieme. Ecco piante e alberi capaci di generare elettricità amica dell’ambiente accessibile in tutto il mondo
Cosa succede con un seppur piccolo movimento come quello provocato dal vento tra le foglie? Si genera elettricità! È questa la geniale intuizione di un gruppo di ricerca italiano che apre la strada a nuove fonti di energia green e a zero impatto ambientale. Le piante viventi sono di fatti una fonte di energia “verde”, che potrebbe a sua volta diventare una delle forniture di energia elettrica del futuro che si integra perfettamente in ambienti naturali ed è accessibile ovunque.
Si tratta di piante e alberi che accendono lampade a Led ottenute proprio qui in Italia, nel Centro di Micro-Bio Robotica (Cmbr) dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) a Pontedera, in provincia di Pisa.
Il team, guidato da Barbara Mazzolai, una delle 25 donne geniali della robotica nel 2015, ha praticamente studiato per la prima volta in dettaglio come avviene la generazione di carica nella foglia della pianta vivente e ha dimostrato in che modo le piante intere potrebbero essere utilizzate in sistemi ibridi di produzione di energia eolica. Gli studiosi hanno inoltre provato che anche gli stimoli meccanici puramente naturali del vento o l’auto-contatto delle foglie possono essere convertiti in segnali elettrici da un meccanismo triboelettrico (un fenomeno elettrico che consiste nel trasferire cariche elettriche e quindi nella generazione di una tensione, tra materiali diversi quando vengono strofinati tra di loro).
“Stavamo sviluppando delle foglie artificiali per generare energia dal vento nell’ambito di un progetto finanziato dalla Regione Toscana, quando – spiega Mazzolai – con il collega ci siamo accorti che anche stimolando le piante vere si propagava al loro interno energia meccanica che veniva trasformata in energia elettrica”.
Se e come le piante sfruttino l’elettricità che producono non è ancora stato dimostrato con certezza, ma già avere sotto gli occhi questo meccanismo ha portato i ricercatori a riprodurlo. Si è visto così che le cariche elettriche vengono raccolte sulla superficie delle foglie tramite un processo chiamato “elettrificazione a contatto”, attraverso il quale le cariche elettriche sono trasmesse dalla superficie al tessuto vegetale interno che trasporta l’elettricità nel resto della pianta, proprio come farebbe un cavo.
L’elettricità viene quindi trasferita all’esterno della pianta collegando allo stelo una sorta di presa elettrica.
Seguendo la stessa logica, Mazzolai e i suoi colleghi dell’Iit hanno anche ottenuto il primo albero-generatore di elettricità, un Oleandro Nerum, nel quale le foglie artificiali, toccando quelle naturali, attivano la generazione di elettricità della pianta. In presenza di vento l’albero ibrido è così in grado di produrre elettricità, che aumenta quanto più le foglie vengono toccate.
Ora, immaginate se potessimo applicare questa tecnologia a un’intera foresta, quale enorme quantità di elettricità potremmo generare.
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Germana Carillo