Le recenti scoperte apparentemente rivoluzionarie sui superconduttori si sono scontrate contro il muro della scienza, diventando oggetto di dibattiti e ritrattazioni nel mondo accademico
L’ultimo anno nel campo dei superconduttori potrebbe essere paragonato a un viaggio su una montagna russa: pieno di sorprese e bruschi cambiamenti. Da scoperte che sembravano rivoluzionarie a momenti di forte dubbio, il settore ha vissuto un periodo di grande agitazione, segnato da discussioni accese, difficoltà nella riproduzione degli esperimenti, accuse di comportamenti scorretti e, infine, ritrattazioni che hanno lasciato molti con un senso di smarrimento.
La rivista Nature, una delle più autorevoli nel campo scientifico, ha recentemente ritirato un articolo che affermava di aver trovato la chiave per creare un superconduttore a temperatura ambiente. Questa presunta scoperta di cui avevamo parlato anche noi, che combinava idrogeno, un metallo chiamato lutezio e un tocco di azoto, aveva suscitato un misto di entusiasmo e perplessità. Tuttavia, dopo ulteriori indagini e di fronte a dubbi sulla validità dei dati, la rivista ha deciso di fare marcia indietro, accettando la richiesta di ritrattazione avanzata da alcuni degli autori dello studio. Se fosse stata vera, questa scoperta avrebbe rappresentato una svolta nella tecnologia, con potenziali applicazioni che vanno dai sistemi elettrici avanzati ai miglioramenti nella tecnologia medica.
Il superconduttore “impossibile”
Nature ha riconosciuto che i dati presentati nello studio erano oggetto di seria preoccupazione, non avendo trovato conferma nella realtà. Questo passo indietro, avvenuto dopo che gran parte degli autori dello studio hanno chiesto la ritrattazione, ha messo in luce questioni importanti sull’integrità e l’affidabilità nella ricerca scientifica.
Inoltre, il principale ricercatore dietro questo studio, Ranga Dias dell’Università di Rochester, è stato al centro di altre controversie, con accuse di cattiva condotta nella preparazione e presentazione dei risultati. Dias, che aveva anche iniziato a muovere passi nel mondo degli affari basandosi su queste ricerche, si è trovato così al centro di un vortice di dubbi e critiche.
Questa non è la prima volta che lavori di Dias vengono messi in discussione. Un altro suo studio su superconduttori a temperatura ambiente era già stato ritrattato in precedenza, così come un lavoro congiunto con un altro fisico. Questi eventi ripetuti sollevano questioni sulla difficoltà di replicare risultati promettenti e sulle aspettative spesso troppo ottimistiche che possono accompagnare tali ricerche. La vicenda si è poi arricchita con la controversia sull’LK-99, un altro materiale promettente che ha suscitato grande interesse ma che, dopo numerosi tentativi falliti di replicare i risultati, si è rivelato un’altra delusione.
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Fonte: Nature
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