A Parigi multe fino a 150 euro per i commercianti che sprecano energia con l’aria condizionata

La capitale francese si prepara a un utilizzo più responsabile dell'aria condizionata, all'insegna di una "sobrietà energetica"

Commentando questa iniziativa, il presidente della repubblica francese ha parlato di “sobrietà energetica“, e in effetti è proprio di questo che si tratta: fare un uso più responsabile e coscienzioso della risorsa energetica, per risparmiare economicamente e impattare meno sull’ambiente.

A partire dal prossimo lunedì, in tutto il territorio di Parigi, andranno in vigore nuove regole in materia di utilizzo dell’aria condizionata: negozi, uffici e bistrot dovranno chiudere le porte se vorranno continuare a tenere accesa l’aria condizionata, che non dovrà scendere al di sotto dei 25°C.

Quindi, diventerà illegale tenere la porta aperta e contemporaneamente l’aria condizionata accesa. Questo comportamento, condannato come un insensato spreco di energia elettrica, sarà punito con multe fino a 150 euro dalla gendarmeria che girerà nelle città e che avrà il compito di osservare comportamenti illeciti tenuti da ristoratori e negozianti.

In un momento storico come quello che stiamo vivendo, con le fonti energetiche minacciate di razionamento in conseguenza del conflitto russo-ucraino, sprecare energia è un lusso che non ci si può più permettere. Tutti i Paesi dell’Unione Europea sono chiamati a rivedere al ribasso i propri consumi energetici, ha detto ancora il presidente Macron commentando l’iniziativa parigina.

Non si tratta di una misura meramente estiva: lo stesso principio resterà valido anche nei mesi invernali per quegli esercizi commerciali che terranno il riscaldamento acceso e la porta aperta. Parigi non è l’unica città francese in cui è presente una tale disposizione: provvedimenti simili sono già stati varati di recente a Bourg-en-Bresse, Lione e Besancon.

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Fonte: ANSA

Ti consigliamo anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook