Presto saremo in grado di far funzionare i pannelli solari anche di notte, grazie alla tecnologia a infrarossi

Sfruttando la tecnologia a infrarossi, gli scienziati australiani hanno aperto un nuovo fronte nello sfruttamento del Sole come fonte energetica

Le fonti energetiche rinnovabili rappresentano una svolta obbligata se vogliamo salvare il Pianeta dalla crisi climatica in atto, come dimostrano numerosi studi. Tuttavia sole, vento, moto delle maree sono risorse non sempre disponibili, e ciò non garantisce una copertura energetica continua.

Il vento, per esempio, non soffia sempre allo stesso modo e può succedere che la sua potenza non sia sufficiente a far girare le pale eoliche. Anche la luce solare non è sempre presente: di notte o in caso di tempo nuvoloso i pannelli solari non sono in grado di “catturare” i raggi e trasformarli in energia.

Ma se esistesse una strategia per far funzionare i pannelli solari anche in assenza di sole, per esempio di notte? È ciò che stanno cercando di immaginare alcuni ricercatori australiani, che hanno messo a punto speciali pannelli solari in grado di funzionare anche di notte.

I raggi solari riscaldano significativamente la superficie terrestre durante il giorno, e questa energia viene dispersa durante la notte. Ma anche questa enorme quantità di energia del sole potrebbe presto essere sfruttata nell’oscurità della notte a seguito di un significativo progresso nella tecnologia di cattura termica.

(Leggi anche: Fotovoltaico: questi pannelli solari producono energia anche di notte)

I ricercatori hanno testato con successo un dispositivo che è in grado di convertire il calore infrarosso in energia elettrica, in modo da sfruttare la potenza energivora del sole anche quando questo non splende sopra le nostre teste.

Il dispositivo, chiamato diodo termoradiativo, sfrutta una tecnologia simile a quella degli occhiali a infrarossi utili per la visione notturna, poiché in grado di mostrare le fonti di calore.

©ACS Photonics

Dobbiamo pensare anche alla Terra come ad un corpo che emana calore all’interno del vasto vuoto dello spazio estremamente freddo – spiega il ricercatore Nicholas Ekins-Daukes. – Con gli stessi principi della termodinamica, è possibile generare elettricità anche da questa differenza di temperatura: l’emissione di luce infrarossa nello spazio.

Per ora il dispositivo è stato in grado di produrre una quantità irrisoria di energia elettrica – solo lo 0,001% dell’energia prodotta da una normale cella solare, tuttavia il primo passo in una nuova direzione è stato fatto.

Nei prossimi anni questa tecnologia potrà essere migliorata fino a raggiungere risultati certamente più soddisfacenti, fornendoci la possibilità di produrre energia pulita anche di notte.

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Fonte: Exciton Science / ACS Photonics

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