Come sfruttare il composto chimico che dà nome all'iconico colore per produrre batterie più economiche rispetto a quelle realizzate con il litio
La ricerca di fonti energetiche alternative e di batterie meno inquinanti sta aprendosi a nuove possibilità, che contemplano anche l’utilizzo di risorse fino ad ora non coinvolte nel processo di produzione dell’energia.
È il caso del Blu di Prussia (detto anche Blu di Berlino), un composto chimico a base ferrosa utilizzato fin dall’antichità come tinta per tessuti e per pitture e ora trasformato in un elemento chiave per la produzione di batterie agli ioni di sodio, più performanti e durevoli delle tradizionali batterie al litio e al tempo stesso meno inquinanti.
Il colosso statunitense Natron Energy, all’avanguardia nella produzione di batterie agli ioni di sodio, ha annunciato una nuova partnership con Clarios International, azienda che si occupa di produrre batterie a bassa tensione per la mobilità: l’obiettivo è quello di produrre le prime batterie agli ioni di sodio prodotte in serie.
Natron ha alle spalle un lungo percorso in direzione della produzione di batterie agli ioni di sodio: da dieci anni infatti l’azienda si occupa del progetto, che nel 2020 ha ricevuto un ingente finanziamento – ben 20 milioni di dollari – da parte del Dipartimento dell’energia degli Stati Uniti d’America.
Le innovative batterie prodotte da Natron non contengono litio, cobalto, nichel, rame o altri minerali solitamente presenti nelle tradizionali batterie al litio che, oltre ad essere particolarmente inquinanti, hanno visto aumentare vertiginosamente i loro prezzi in conseguenza delle tensioni geopolitiche in atto.
Prive di materiali oggetto di conflitto e dal prezzo instabile, le batterie Natron possono essere vendute nel tempo mantenendo un prezzo stabile. Inoltre, queste batterie non subiscono gli effetti dell’instabilità termica, il che le rende sicure per il trasporto e lo smaltimento senza rischio di incendio.
Sulla base dell’accordo stipulato con Natron, a partire dal 2023 l’impianto di Clarios Meadowbrook, nello Stato del Michigan, diventerà così il più grande impianto mondiale di batterie agli ioni di sodio. La collaborazione porrà gli Stati Uniti in prima linea nella produzione di batterie agli ioni di sodio.
Attualmente, le batterie Natron vengono utilizzate per alimentare le reti delle telecomunicazioni, i server e i database. Le applicazioni future del progetto potrebbero arrivare ad alimentare anche veicoli elettrici e impianti di stoccaggio dell’energia.
Ma come vengono prodotte queste innovative batterie? Apparecchiature e strumenti per la produzione sono gli stessi che vengono utilizzati attualmente per le batterie al litio: questo condente lo sfruttamento di impianti di ioni di litio per la produzione degli ioni di sodio necessari alle nuove batterie.
Ciò si traduce in un costo inferiore già in fase produttiva e in un posizionamento dei nuovi prodotti sul mercato più rapido rispetto a quanto richiederebbe la costruzione di un nuovo impianto industriale.
https://www.youtube.com/watch?v=jlSNjdyON4o&t=55s
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Fonte: Natron Energy
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