Rivoluzione nel riscaldamento: come la Norvegia risparmia con le pompe di calore

In Norvegia, le pompe di calore stanno diventando la norma: come questa tecnologia sta trasformando il riscaldamento domestico con un investimento che paga in termini di risparmio e riduzione dell'impronta di carbonio

In Norvegia, un Paese noto per i suoi rigidi inverni, il riscaldamento degli ambienti gioca un ruolo cruciale nella vita quotidiana. Una parte significativa dell’energia del Paese viene, infatti, destinata a tale scopo. Ma come rispondere a questa esigenza in modo sostenibile ed efficiente?

Insieme ai suoi vicini nordici, Finlandia e Svezia, la Norvegia vanta uno dei tassi di adozione più alti di pompe di calore pro capite fornendo ben 16 TWh di energia termica all’anno. La presenza così diffusa di queste soluzioni in un’area geografica notoriamente fredda evidenzia come siano efficaci anche in climi freddi, sfatando il mito che non possano funzionare in tali condizioni. In realtà, persino il principe ereditario Haakon ha fatto questa scelta ecologica, installando pompe di calore nella sua residenza ufficiale.

In molti contesti, ora sono considerate più economiche da gestire rispetto ai sistemi di riscaldamento tradizionali. Inoltre, l’UE inizierà a tassare le emissioni di carbonio derivanti dai combustibili per il riscaldamento dal 2027, incentivando ulteriormente l’adozione di soluzioni più sostenibili. La Commissione Europea ha anche proposto una possibile data per l’eliminazione graduale della vendita di sistemi di riscaldamento a combustibili fossili entro il 2029. Queste misure, insieme ai futuri sviluppi nella Direttiva UE sulle energie rinnovabili, potrebbero favorire una maggiore adozione delle pompe di calore in tutta Europa.

La Norvegia, diversamente da molti Paesi europei, fa affidamento principalmente sull’energia idroelettrica, una fonte pulita e abbondante. Questo permette alle pompe di calore di operare con un’efficienza notevole, producendo tra i 3 e i 5 kWh di energia termica per ogni kWh di elettricità utilizzato. In parole semplici, una pompa di calore può produrre da tre a quattro volte la quantità di calore rispetto all’energia elettrica che le viene fornita. Tale efficienza si traduce in risparmi significativi per i consumatori, registrando una riduzione fino al 20% nel consumo energetico nei primi quattro mesi successivi all’installazione.

Come funzionano

Le pompe di calore sono capaci di funzionare efficacemente in climi freddi e anche in edifici storici. Il principio di funzionamento si basa sull’estrazione del calore presente nell’ambiente esterno, anche in condizioni di freddo, e sul trasferimento di tale calore all’interno dell’edificio. I modelli più moderni, con sistemi di sbrinamento e compressori a velocità variabile, possono operare in modo ancora più efficiente, anche con temperature esterne estremamente basse.

Sono disponibili diversi tipi di pompe di calore. Quelle a sorgente terrestre, ad esempio, sono considerate più adatte rispetto alle pompe di calore a sorgente d’aria, in quanto mantengono un coefficiente di rendimento più elevato durante i periodi freddi. La quantità di energia termica estratta con i sistemi di pompe di calore a terra è stimata in 3 TWh e si prevede che aumenterà fino a 8 TWh entro il 2030. Tuttavia, oltre il 90% delle installazioni di pompe di calore in Norvegia sono di tipo a sorgente d’aria.

Le pompe di calore a sorgente terrestre presentano diverse sfide: un costo iniziale più elevato, una scarsa consapevolezza pubblica sulla loro efficienza e una mancanza di professionisti specializzati per l’installazione. Nonostante ciò, il loro impiego ha visto un aumento significativo nel 2021, in gran parte dovuto alla crisi energetica in corso e all’aumento dei prezzi dell’energia.

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Fonte: SciencedirectRAP

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