Scoperto in Norvegia il più grande giacimento di terre rare in Europa (che potrebbe cambiare il futuro dell’energia sostenibile)

Il ritrovamento potrebbe rappresentare una svolta significativa per l’industria europea delle terre rare, riducendo la dipendenza dalla Cina e promuovendo una produzione più sostenibile e autonoma

La Norvegia ha recentemente annunciato la scoperta di quello che potrebbe essere il più grande giacimento di terre rare in Europa, situato nel Complesso di Fen, a circa 100 chilometri da Oslo, nella contea di Telemark.

Rare Earths Norway (REN), la società che conduce le esplorazioni, ha stimato che il deposito contenga ben 8,8 milioni di tonnellate di ossidi di terre rare. Questa scoperta supera di gran lunga il giacimento di Kiruna in Svezia, che si ritiene contenga tra 1 e 2 milioni di tonnellate di tali metalli.

Le terre rare sono essenziali per numerose tecnologie moderne, inclusi i dispositivi elettronici, le pale eoliche e le auto elettriche. Attualmente l’Europa dipende quasi completamente dalla Cina per l’approvvigionamento di questi materiali, poiché quest’ultima controlla oltre l’80% della produzione mondiale. La scoperta norvegese potrebbe quindi rappresentare un passo importante verso l’indipendenza dell’Europa in questo settore cruciale.

Si punta a creare una filiera di produzione completa a basso impatto ambientale

Le stime di REN, effettuate da una società terza seguendo standard rigorosi, indicano che il deposito di Fen è particolarmente ricco di ossidi di neodimio e praseodimio, che sono molto ricercati per la produzione di supermagneti. Si tratta di materiali fondamentali per le tecnologie della transizione energetica e per il settore dell’hi-tech.

Nonostante le stime promettenti, REN sottolinea che le valutazioni sono ancora preliminari. Non vi è ancora certezza sui volumi che potranno essere effettivamente estratti e processati. Tuttavia la società è ottimista e ipotizza di poter prendere una decisione finale di investimento entro il 2030, con un progetto che potrebbe richiedere fino a 10 miliardi di corone norvegesi (circa 870 milioni di euro).

L’obiettivo di REN è ambizioso: creare una filiera di produzione completa, “dalla miniera al magnete”, a basso impatto ambientale, capace di soddisfare il 10% del fabbisogno europeo di terre rare, in linea con gli obiettivi del Critical Raw Materials Act (Crma). La Norvegia, pur non essendo parte dell’UE, ha uno status privilegiato grazie alla sua appartenenza allo Spazio Economico Europeo e al suo ruolo di fornitore affidabile di molte materie prime.

Il CEO di REN, Alf Reistad, ha dichiarato che la stima delle risorse sottolinea la potenzialità del deposito di Fen come asset trasformativo, capace di supportare lo sviluppo di una catena del valore sicura per le terre rare in Europa. La società si impegna a utilizzare le tecnologie estrattive e di lavorazione dei minerali più sostenibili al mondo, minimizzando l’impatto ambientale del processo.

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Fonte: Rare Earths Norway

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